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“A scuola mi chiesero...” Riflessioni di una pedagogista mugellana per il primo giorno di scuola

La nostra lettrice Sandra Gualtieri ci invia questa interessante riflessione sulla scuola ed il suo ruolo

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Remida Museo del tessuto Remida Museo del tessuto © Sandra Gualtieri
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"A scuola mi chiesero cosa volessi diventare da grande,
risposi “voglio essere felice”.
Mi dissero che non avevo capito l'esercizio
e io dissi loro che non avevano capito la vita."

[John Lennon]

Ci sono tanti inizi. L’inizio dell’anno scolastico vede coinvolti più di 8 milioni di Anime in tutta Italia. Un popolo in grado di confrontarsi per ben 10 mesi, con cadenza quotidiana. La scuola, qualsiasi sia, è una palestra di Vita che lascerà il suo segno, considerando che il completo ciclo scolastico dura circa 15 anni.

Allora buon inizio a tutti noi coinvolti direttamente o indirettamente, ci auguriamo sempre il meglio e sappiamo che molti ci mettono tutto il loro buon cuore.

I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono al centro, sono i protagonisti della loro storia, capaci di stare in ambienti a volte ostili e monotoni e non batter ciglio. A loro va il nostro augurio più sincero, loro vogliono potersi esprimere e crescere come desiderano. A volte, anzi spesso, non comprendono cosa è meglio per loro. Sicuramente avvertono quando stanno bene, quando sentono di esser benvoluti. 
Come lo capisci? Dai loro volti sorridenti, dalla loro vitalità.

La scuola è un contenitore attivo, non è un involucro vuoto. Un luogo dove poter manifestare la creatività, la perseveranza, la scoperta e l’esplorazione. Saper insegnare (lasciare il segno) è un’arte magnifica. Le varie discipline si combinano insieme per far vivere emozioni e consapevolezze sempre maggiori, per stimolare la voglia di conoscere sempre di più, perché la conoscenza è come una lampada: ogni cosa nuova che impariamo renderà la sua luce più luminosa.

Un nuovo anno scolastico può significare nuove opportunità perché nessuna lezione esiste già.

La lezione si fa con i giovani e rimanendo sempre in contatto con tutti coloro che vogliono dare un contributo. Lasciare le porte delle nostre classi aperte a ciò che accade nella propria comunità pur mantenendo un filo saldo sui propri obiettivi didattici, questo è l’augurio che mi sento di fare.

Non esiste campanella d’inizio o fine lezione perché quando incontri un tuo alunno per strada, continui ad essere l’insegnante della loro scuola.

Ogni volta che le mamme e i papà verranno a prendere i loro figli o a portarli la mattina presto, guardiamoli negli occhi come nostri colleghi, cerchiamo la loro complicità, consapevoli che stiamo attraversando insieme una fantastica avventura. Siamo parte di un magnifico cammino.

Mi preme anche dire che non abbiamo bisogno di chi fa passerella il primo giorno di scuola per poi lasciare le nostre aule senza connessione wifi, senza libri, senza insegnanti, senza fondi per fare un viaggio d’istruzione, senza docenti di sostegno, senza formazione. Una delle cose che i bambini insegnano ai maestri è quella di non fare promesse inutili. Nemmeno il primo giorno di scuola.

La scuola è un cantiere aperto e laboratoriale nel quale i processi di ricerca tanto dei bambini quanto degli adulti s’intersecano fortemente e, nello stesso tempo, si arricchiscono reciprocamente. Tutto ciò per il piacere di apprendere e per creare un futuro più possibile adatto a quello che sarà necessario. L’acquisizione della conoscenza nei giovani non procede per un rapporto di causa-effetto stretto tra l’insegnamento e l’apprendimento; essa è una costruzione personale, soprattutto in base alle risorse di cui è dotato il giovane. Gli adulti possono e devono fornire loro le attività e il contesto più stimolante possibile.
Nel periodo attuale, è necessario saperli ascoltare. Osservandoli si potrà accompagnarli nelle loro conquiste affinché siano in grado di trovare soluzioni ai problemi che inevitabilmente si presenteranno.

La teoria psico-pedagogica ha messo in evidenza il valore dell’interazione sociale, nel costruire le conoscenze e il carattere di ogni individuo. La pedagogia del costruttivismo diventa punto di riferimento perché i bambini e le bambine operano con un ruolo attivo nella costruzione e nell’acquisizione della conoscenza e della comprensione della realtà. Ogni giovane è un creatore ed è capace di costruirsi con le proprie potenzialità l’apprendimento futuro. Imparano dalla realtà che li circonda, agendo e facendo, in maniera spontanea e naturale, operazioni mentali di verifica, conferma o confutazione.

L’apprendimento è efficace solo con una pedagogia attiva. Il piacere dell’apprendere, del conoscere e del capire è una delle prime fondamentali sensazioni che ogni giovane si aspetta dall’esperienza educativa. Il saper affrontare la vita, passo dopo passo, in prima persona o con i coetanei e poi dopo con gli adulti, è fonte di soddisfazione. Una sensazione decisiva che va rafforzata affinché il piacere sopravviva anche quando la realtà dirà che l’apprendere, il conoscere, il capire possono costare difficoltà e fatica. È in questa sua capacità di sopravvivere che il piacere può sconfinare nella gioia.

Il ruolo dell’insegnante è certamente importantissimo per accogliere le diversità, le molteplicità di metodi, strategie e approcci educativi nei processi dell’apprendere. A volte basta un piccolo gesto come portate un bel fiore e metterlo sulla cattedra. Poi se lo dimenticherete probabilmente qualche vostro alunno o alunna sarà così gentile da portarlo. Mettete piante e qualsiasi oggetto che ricordi un giardino o la natura. A tutti noi piace vivere gli spazi interni come se fossero luoghi all’aperto e in ogni caso rendere la vostra aula la vostra “casa”, calda e accogliente, questo è un compito bellissimo.

Allora buon lavoro e un augurio sincero ai Dirigenti Scolastici, ai componenti dei Consigli di Istituto delle scuole e alla Rete delle Consulte dei Genitori del Mugello e dell’alto Mugello.
Auguri a tutti gli insegnanti e a coloro che, con ruoli e responsabilità diverse, operano a supporto della formazione dei giovani. Infine, a loro, i nostri giovani augurando la piena fioritura.

Dott.ssa Sandra Gualtieri, pedagogista
www.sandragualtieri.com

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