12 APR 2025
OK!Valdisieve

Permessi allattamento negati, poi la sanzione: protesta a Le Sieci per una docente precaria

Cresce l’indignazione per la vicenda che coinvolge una neomamma e il CPIA2 di Firenze. Flc Cgil: “La sanzione va ritirata, intervengano Comuni e Ufficio Scolast

  • 920
la protesta la protesta © OKM
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Una docente precaria, madre di una bambina di pochi mesi, si vede negato il diritto ai permessi per allattamento, previsto dalla legge. Rinuncia quindi alla riduzione oraria, continua a lavorare regolarmente, ma viene ugualmente sanzionata dalla Dirigente scolastica. È accaduto al CPIA2 della provincia di Firenze, istituto statale per l’istruzione degli adulti con sedi in tutto il territorio metropolitano.

Questa mattina, davanti alla sede di Le Sieci, si è tenuto un presidio di protesta con lavoratori e lavoratrici della scuola, sindacati, volontari e operatori delle realtà di accoglienza del territorio. A fianco della docente anche numerose ospiti migranti, molte delle quali madri, che hanno voluto esprimere la propria solidarietà.

La vicenda ha dell’incredibile: la docente aveva regolarmente richiesto i permessi, presentando un’ipotesi di orario ridotto fin da ottobre. La sua richiesta è rimasta senza risposta. Per senso di responsabilità verso gli studenti, ha continuato a insegnare a orario pieno, organizzandosi con difficoltà familiari. A gennaio, dopo tre mesi, la Dirigente l’ha accusata di non aver comunicato la sua rinuncia e l’ha sanzionata.

Secondo la Flc Cgil di Firenze, questa è solo la punta dell’iceberg di una gestione scolastica già segnata da forti tensioni interne: “Dall’arrivo dell’attuale Dirigente – denunciano i sindacati – si sono dimessi quasi tutti i membri dello staff e sono state segnalate numerose violazioni dei diritti contrattuali”. Il presidio ha chiesto l’intervento urgente dell’Ufficio Scolastico e dei Comuni del territorio.

“La sanzione va ritirata subito – ha affermato Emanuele Rossi, segretario generale Flc Cgil Firenze – e bisogna restituire serenità a tutta la comunità scolastica. Alla docente va riconosciuto il diritto che le è stato negato”. Dura anche la presa di posizione di Elena Aiazzi, della segreteria Cgil Firenze: “Un caso che configura una discriminazione di genere e una grave violazione della dignità delle donne sul lavoro. Ci attiveremo a tutti i livelli per tutelare i diritti della docente”.

Una storia che, in occasione della Giornata mondiale della salute e dei diritti delle donne lavoratrici, riporta al centro l’importanza della tutela della maternità, dell’inclusione e del rispetto nelle istituzioni educative.

Lascia un commento
stai rispondendo a