
È cominciato lo scorso Ottobre a Barberino il percorso che porterà, entro un anno, all’installazione di 17 postazioni di videosorveglianza ambientale nelle aree più sensibili del paese. Un progetto in cui l’Amministrazione barberinese crede fortemente, voluto per limitare gli atti di vandalismo ai danni dei beni pubblici da una parte, contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti fuori cassonetto dall’altra; un’usanza davvero riprovevole e purtroppo molto diffusa (lo ricordiamo, il ritiro di rifiuti ingombranti a domicilio è un servizio gratuito per i cittadini!). Ed a pochi giorni dall’inizio di questo percorso, già si segnalano i primi risultati. Sono già 5 i casi registrati a Barberino, nelle due postazioni attuali video sorvegliate, di abbandono di rifiuti ingombranti fuori cassonetto. I trasgressori, ripresi dalle telecamere, sono stati rintracciati e riceveranno una sanzione amministrativa sostanziosa. Le sanzioni previste arrivano infatti fino a 480 euro per gli errati conferimenti dei rifiuti (ad esempio gettare plastica nei contenitori per la carta) e fino a 3 mila euro per gli abbandoni dei rifiuti. Se a compiere tali azioni sono titolari di impresa, scattano le sanzioni penali. Come reato penale è l’abbandono di rifiuti pericolosi (amianto, vernici, materiali tossici in genere) che prevede l’arresto da 6 mesi a 2 anni e con sanzioni che vanno da 3 mila a 30 mila euro. Entro i prossimi mesi altre cinque postazioni saranno installate in altre zone dove maggiormente si registra l’abbandono dei rifiuti, sia nel centro storico che in periferia, continuando così nel percorso tracciato per migliorare il decoro e nel contrasto al degrado urbano. “Siamo certi della bontà di questa scelta – commenta l’Assessore all’ambiente Aleandro Del Mazza – ed i risultati di queste prime settimane di sperimentazione ce lo confermano. L’installazione della videosorveglianza ambientale è stato un doveroso passo per dare un primo segnale utile a disincentivare queste cattive pratiche. L’obiettivo a lungo termine, non sarà solamente quello di sanzionare o reprimere, ma di educare i cittadini attraverso progetti ed iniziative che aumentino il senso civico e che ci rendano più consapevoli di quanto sia importante voler bene all’ambiente. È giusto e assolutamente necessario punire chi trasgredisce ma non vogliamo limitarci a questo”.