Molti di voi conosceranno sicuramente Francesco Pecori-Giraldi come pure suo figlio il generale Guglielmo Pecori-Girardi; entrambi grandi militari, hanno lasciato un segno indelebile nella storia del Mugello. Eppure, Francesco ebbe un secondo figlio mugellano meno ricordato, nato a Borgo San Lorenzo nel 1858, Alessandro Pecori Giraldi, certamente altrettanto importante e di cui parlerò brevemente.
Tanto per volare basso, anche lui percorse ovviamente la carriera militare frequentando l’Accademia dalla quale uscì con il grado di sottotenente entrando nel Genio. Appassionato di meccanica, durante l'Esposizione Nazionale di Torino del 1884, questa volta tanto per volare alto, fece le prime ascensioni con i palloni con il fratello Guglielmo. In seguito, fu incaricato dal Governo di seguire gli studi sul volo sferico; colse l’occasione, ovviamente al volo, per costituire un reparto aerostatico dell’esercito, operante dal gennaio 1885 presso il distaccamento romano del Genio Telegrafisti e poi la sezione fu trasformata in Compagnia Specialisti del Genio di cui diventò comandante.
Alessandro fu il primo in assoluto in Italia a conseguire il brevetto di pilota di sferico. Dagli studi all’azione il volo fu ovviamente breve, prima come assistente e poi guidati da lui stesso con il fratello Guglielmo, allora semplice tenente di fanteria. La compagnia, oltre a compiti aeronautici, svolgeva anche un prezioso servizio fotografico d’immagini letteralmente “prese al volo”.
Galleria fotografica
Dopo la battaglia di Dogali nel gennaio 1887 il Governo Italiano decise di inviare in Eritrea un corpo di spedizione e partì anche la compagnia del nostro Alessandro Pecori Giraldi che impiegò tre aerostati in ascensioni frenate di ricognizione. Esiste e la voglio condividere con voi una documentazione fotografica ideata e catalogata dallo stesso Alessandro borghigiano, che permette di ricostruire gli storici momenti di quella prima missione di guerra ripresi nel Parco aerostatico in Eritrea.
Sono immagini eccezionali, la più antica testimonianza figurale della guerra in Eritrea e documentano gli esperimenti ascensionali dei tre palloni aerostatici chiamati Serrati, Volta e Lana. Nella fattispecie, le foto furono realizzate a Saati, il villaggio eritreo da poco riconquistato dalle truppe italiane nel 1 febbraio 1888. Si capisce dalle foto l’obiettivo principale di Alessandro; documentare le operazioni di controllo e osservazione del territorio mediante rilevamenti fotografici dagli aerostati capaci di intimorire tutti i ribelli eritrei, colti da paura e sgomento alla loro semplice vista.
“O che uccellaccio è mai questo?” avranno sicuramente pensato! Gli uomini posano per le foto davanti all’aerostato Francesco Lana di cui si legge il nome dipinto alla base del pallone.
Nel luglio 1893 il conte Alessandro lasciò gli aerostati e volò a Napoli assumendo la Direzione del Genio Militare e poi la guida di un importante stabilimento d’artiglierie a Pozzuoli che nel periodo di massimo sviluppo raggiunse gli 8.000 dipendenti. Nel 1907, presentatosi nelle liste alle elezioni nelle file dei conservatori, ebbe il 93% dei voti, ma la politica gli consentiva di fare solo brevi voli pindarici e non faceva per lui. Nel 1917 diventò vice presidente dell’Associazione Industriali di Napoli, operando come mediatore tra padronato e maestranze durante le proteste del primo dopoguerra.
Ricevette numerose decorazioni, soprattutto in campo lavorativo; nel 1913 il Re lo nominò “Suo Motu Proprio” Commendatore nell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, nel 1920 ebbe la nomina a Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia. Convolò a giuste nozze con Eleonora Von Tautphoens ed ebbe diversi figli; volò per sempre in cielo nel 1948.
Fabrizio Scheggi
(foto tratte dall’Archivio dell’ufficio storico dell’Aeronautica militare- quinto reparto -raccolta "Album Istituzionali Ufficio Storico A.M").