Biomasse: il rebus delle competenze. Ignesti: “Situazione che non giova a nessuno” © n.c.
Dopo la legge regionale di febbraio e la redistribuzione delle titolarità delle funzioni tra Città Metropolitana e la stessa Regione (con conseguente transumanza di gran parte del personale da un ente all’altro), la situazione Biomasse appare bloccata. Tutte le pratiche precedenti rispetto al primo gennaio non sono di competenza della Regione, ma, paradossalmente, la Città Metropolitana manca dell’organico per coprire il lavoro necessario. Attualmente, quindi, non si conosce se la Renovo, società che dovrebbe occuparsi della costruzione dell’impianto nell’area di Petrona, abbia presentato le osservazioni in merito alla revoca dell’autorizzazione alla fine del mese di proroga concesso; e, nel caso fosse accaduto, se queste siano state valutate. L'unica certezza: non c’è una previsione sui tempi di risoluzione dell’impasse. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di caos istituzionalizzato, e della stesso parere è sembrato anche il sindaco di Scarperia e San Piero. “Credo che quanto accaduto doveva essere come minimo previsto – afferma Federico Ignesti - anche perché non solo la situazione Biomasse si trova in questo caos. Adesso c'è un problema collettivo. Lo stato delle cose non giova a nessuno: noi, da amministrazione, s’intende, non abbiamo in mano i protocolli; e a chi dovremmo rivolgerci? Alla Città Metropolitana che non ha dipendenti sufficienti per occuparsene?” E ancora: “La questione si è imbrigliata ancora di più di quanto non lo fosse in precedenza. C’è bisogno di un chiarimento nel minor tempo possibile, altrimenti siamo tutti sulla stessa barca (…) Alla giunta interessa, al di là delle diverse opinioni sull’impianto e sull’utilità o meno della centrale, che ci siano i presupposti perché la Renovo, se dovesse iniziare i lavori, presenti tutta la documentazione in maniera congrua: sia per tempi che per modi. Deve esserci correttezza: come tutti, però, non sappiamo ancora niente. Aspettiamo”.
