25 MAR 2025
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Borgo. Già occupati 13 posti (su 18) del reparto Covid appena riaperto

Il reparto è stato ricavato da Medicina A

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Ospedale Borgo San Lorenzo Ospedale Borgo San Lorenzo © Fotocronache Germogli
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Aggiornamento di mercoledì 4 novembre - Secondo quanto si apprende da un articolo pubblicato questa mattina da La Nazione, a pochi giorni dalla riapertura del reparto sarebbero già 13 (su un totale di 18) i posti occupati. Il reparto speciale Covid è stato creato prendendo alcuni posti (18 appunto) dal reparto di Medicina A (che in totale ne conta 46). Al momento invece (come già avevamo scritto l'altro giorno) nessun paziente Covid in terapia intensiva (i 6 posti in terapia intensiva dell'ospedale di Borgo rimangono per ora no-covid)

Era forse inevitabile, data l'attuale situazione sanitaria, eppure la notizia non può non fare un certo effetto. E' infatti prevista per domani (salvo ritardi dell'ultimo minuto) la riapertura all'ospedale di Borgo San Lorenzo di un reparto Covid con 18 posti letto. Per il momento, invece, all'ospedale del Mugello non viene attivata nessuna terapia intensiva Covid. Anche il nostro ospedale, così, con il suo personale è nuovamente chiamato a fare la propria parte in questa difficile situazione sanitaria.

Dal sindacato Cgil però si fa notare come il personale 'dea' sarebbe è già al momento in affanno per l'elevato carico di lavoro e, che anche la medicina covid sarebbe insufficiente per affrontare al meglio la situazione straordinaria che sta peggiorando di giorno in giorno..

Proprio in merito alla tematica sanitaria arriva questo comunicato dalla Cgil Toscana:

Da una settimana tutti i presidi ospedalieri della zona fiorentina e della USL Toscana Centro sono investiti in pieno dall’ondata di ricoveri covid che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema ospedaliero.

I reparti Covid sono pieni da giorni in tutti i presidi ospedalieri, l’apertura di nuovi posti letto (16 a Torregalli, 10 a Ponte a Niccheri) risulta impossibile a causa della mancanza di personale infermieristico e OSS. Chiediamo assunzioni subito. Serve velocità da parte di Estar nel fornire i nomi dei vincitori delle graduatorie in essere, le lungaggini burocratiche nel reclutamento dei vincitori, fino a 30 giorni dopo la lettera di chiamata, rendono impossibile non solo l’apertura di nuovi posti letto, ma anche il mantenimento delle dotazioni minime ed essenziali nei reparti ospedalieri.

Serve che la Regione faccia un atto che obblighi le aziende private a rinunciare il preavviso e permettere ai lavoratori che vengono chiamati dal SSR di entrare in servizio immediatamente senza avere penalizzazioni. che in alcuni casi ammontano anche a 2000€. Così come serve una programmazione per evitare di assegnare i neo assunti in altre province rispetto alla loro residenza.

Occorre fare sistema. Le Aziende della sanità privata e i gestori di RSA si devono adoperare immediatamente per reclutare il personale necessario per coprire le carenze, non è pensabile che in una situazione di difficoltà come quella che stiamo vivendo si assista a continue richieste di personale pubblico per coprire le carenze delle strutture private.

Questo tipo di richieste, insieme al mantenimento delle attività ordinarie e all’alto numero di lavoratrici e lavoratori che si stanno contagiando tra le professioni sanitarie, più di 250 nella sola USL Toscana Centro, lascia i reparti ospedalieri in ginocchio.

Alle carenze di personale si aggiungono le difficoltà organizzative con l’aumento del rischio di contagio sia per i lavoratori e per gli utenti. La mancanza di posti letto Covid negli ospedali determina il rischio di tenere i pazienti Covid all’interno dei pronto soccorso aziendali troppo a lungo, con il pericolo che questo può comportare nella promiscuità con gli altri pazienti non covid.

Nel Presidio Ospedaliero di Ponte a Niccheri gli stessi operatori sono costretti, per mancanza di un’area pulita all’interno dei reparti, a togliersi le pesanti tute DPI nei terrazzi privi di copertura al freddo e sotto la pioggia, ed anche il semplice guasto di un ascensore può vanificare il rispetto dei percorsi separati tra pazienti Covid e non Covid (pulito/sporco).

Nel Presidio Ospedaliero di Torregalli ci scontriamo con impianti vetusti quando i locali individuati per incrementare i posti letto Covid necessitano di ossigeno e macchine a ventilazione assistita. Serve attenzione per garantire la sicurezza e la salute degli operatori sanitari, con test periodici, così come per i pazienti dei reparti Covid free che devono essere preservati dal contagio.

Non sono tollerabili mancanze di forniture di DPI, deve essere garantito l’approvvigionamento in maniera costante nei prossimi mesi. Ad oggi la Regione, colpevolmente incapace di percepire la drammatica situazione in atto, non ha attuato tutte le dovute misure straordinarie che da giorni chiedono le Organizzazioni sindacali, come ad esempio l’attivazione di misure straordinarie per assumere il personale in modo rapido o la rimodulazione delle attività ambulatoriali non urgenti e differibili.

Il picco pandemico di questa nuova ondata è previsto fra alcune settimane, se non saranno prese immediate misure straordinarie le conseguenze per la nostra realtà saranno insostenibili.


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