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Carola Rackete & Francesca Peirotti. La polemica corre sul web

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Carola Rackete & Francesca Peirotti. La polemica corre sul web Carola Rackete & Francesca Peirotti. La polemica corre sul web © n.c.
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"Non paragonatemi alla capitana della Sea-Watch. Le nostre vicende sono diverse anche se entrambe, alla fine, siamo diventate le pedine di un gioco politico sulle vite umane" questa la dichiarazione rilasciata a Repubblica da parte di Francesca Peirotti. Ricordiamo infatti le prese di posizione della Lega e altri partiti che denunciavano l'assoluto silenzio sul caso della connazionale a dispetto del clamore suscitato dalla Capitana Carola Rackete. Nell'intervista a Repubblica, la Peirotti, spiega tutte le differenze dei due casi specifici, anche se hanno alcune cose in comune. Due donne convinte sostenitrici dei diritti umani, finite nei guai per aver dimostrato la loro solidarietà verso i migranti. Ricordiamo che la Peirotti venne arrestata nel mese di novembre del 2016 per aver trasportato su di un furgone un gruppo di migranti tra cui un neonato. Un reato di cui ha ricevuto una condanna a 8 mesi e 5 anni d'interdizione dalla Regione delle Alpi Marittime in Francia. Alla domanda del cronista di Repubblica in cui gli chiede il motivo per cui la sua vicenda non è paragonabile a quella della Sea Watch, Francesca Peirotti risponde: "Perché quella è la Sea-Watch, una ong conosciuta che lavora nel Mediterraneo, l'attenzione mediatica su questa storia è incredibile. Mi chiedo come si possa mettere in croce un'organizzazione che salva le vite. Accusano le ong di fare accordi con i trafficanti ma chi dice queste cose non sa di che parla". Di Francesca Peirotti ne parla anche il sito "scova-bufale" Bufale.net

 

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