
Ci giungono ancora lettere di cittadini che denunciano lo spostamento dei cassonetti per la raccolta rifiuti, senza venir interpellati dalle amministrazioni competenti. Ma in seguito per i residenti diventa anche impossibile ottenere spiegazioni sui motivi della scelta da parte dei soggetti interessati. Riportiamo una lettera, indirizzata all'assessore all'Ambiente Giacomo Pieri, al Responsabile Ufficio Ambiente Paola Gori e al Sindaco di Borgo Paolo Omoboni, da parte dei residenti della frazione di Case di Risolaia a Grezzano.
Come tutti sapete, o dovreste sapere, più di un mese fa è stato rimosso l’unico cassonetto presente nella nostra località, quello della raccolta indifferenziata. Il tutto è stato fatto senza renderci minimamente partecipi della decisione presa e senza preavviso alcuno. Già questo, di per se’, ci ha lasciati piuttosto stupiti. Ancor più stupefacente è stata la vostra risposta secondo al quale questa è la corretta prassi perché non si può sempre stare ad ascoltare l’opinione di tutti per cose di così scarsa importanza. Andiamo avanti. Molti di noi si sono attivati, ciascuno per proprio conto, chi scrivendo email a Voi e a Publiambiente, chi venendo in Comune di persona, chi parlando con il personale che si occupa dello svuotamento dei cassonetti. Dopo colloqui telefonici, telematici e personali con Paola Gori (Ufficio Ambiente), Ilaria Ontanetti (per conto dell’Assessore all’Ambiente, Giacomo Pieri) e Chiara Tronnolone (Publiambinete), siamo riusciti a ricostruire l’accaduto. In seguito ad un sopralluogo fatto congiuntamente da Paola Gori e dal capo cantiere di Publiambiente sono emerse varie problematiche, fra le quali i ristretti spazi di manovra, le cattive condizioni statiche del ponte dopo il Mulino e di alcuni tratti stradali. Tutti questi fattori hanno portato alla decisione di spostare il nostro unico cassonetto e accorparlo ad una nuova Isola prima del ponte del Mulino. Non discutiamo sulle condizioni statiche del ponte, ma vi facciamo presente che in questi giorni ci sono passati sopra mezzi carichi di macigni per la realizzazione di un guado e che ne passeranno di altrettanto pesanti quando ci sarà da portare via il cippato dai boschi. Ci aspettiamo dunque un vostro sollecito intervento i messa in sicurezza del medesimo dato che costituisce l’unico accesso al nostro abitato. Riguardo i problemi di manovra c’è sicuramente molto più posto nell’area attualmente adibita a parcheggio di Case di Risolaia che non nella zona dove avete realizzato la nuova isola. Potremmo continuare con osservazioni di tale tenore ancora per molto ma la nostra intenzione è quella di risolvere un problema e non di fare inutili polemiche. Diamo quindi per buone le considerazioni da voi fatte e andiamo avanti : Nella sua e-mail di risposta la sig.ra Ontanetti scrive “ Infine è emersa la necessità di allestire un punto di raccolta più organizzato che comprendesse anche i contenitori per la raccolta differenziata, in modo da incrementarne la percentuale ma soprattutto per educare i cittadini alla separazione dei rifiuti, in previsione del prossimo passaggio al sistema “porta a porta”. Per noi avere un punto di raccolta di tutta la spazzatura a più di 700 metri da casa significa doversi caricare tutti i sacchi in macchina, sopportando i cattivi odori, sporcando la tappezzeria, bagnandoci di più quando piove. Se pensate che questo sia un modo di educare alla separazione dei rifiuti pensiamo che sarebbe maglio se foste Voi e rivedere le vostre strategie e soprattutto sostituiste i vostri strateghi. Come Comune ci avete informato che al massimo entro un anno la nostra zona sarà interessata dalla raccolta Porta a Porta e quindi tutto si sistemerà. Alla sig.ra Tronnolone di Publiambiente non risulta che tale decisione abbia alcun carattere di ufficialità e non si sbilancia assolutamente sul fatto che le cose andranno così, almeno nei tempi da voi indicati. Ad ogni modo un anno è un tempo già di per se’ piuttosto lungo. Anche in questo caso lasciamo perdere e andiamo avanti. Come ultimo passo abbiamo provato a proporvi due soluzioni: la prima e ra quella di anticipare da subito in via sperimentale il servizio Porta a Porta, la seconda era quella di dotarci di alcuni cassonetti di dimensioni più contenute, come quelli già presenti presso le aule didattiche del Museo di Case d’Erci in modo che il mezzo che già passa più volte a settimana a svuotare tali cassonetti, svuotasse anche i nostri. Abbiamo mandato tale richiesta a Publiambiente e per conoscenza anche a Voi. Per il Porta a Porta Publiambiente ci ha spiegato che è compito del Comune deliberare in tale senso. Per i cassonetti più piccoli la risposta della sig.ra Tronnolone è stata la seguente - “ Il cestino di cui lei parla che è collocato al museo viene svuotato come un normale cestino stradale con il servizio di spazzamento". Vorremmo farvi presente che da molti anni (ma forse da sempre) nessun servizio di spazzamento viene fatto a case di Risolaia, anzi da decenni non vengono neanche più puliti i cigli delle strade, i porta via e quant’altro. I cassonetti a Case d’Erci vengo svuotati da un addetto che viene appositamente solo per tale servizio con un mezzo. idonee dimensioni, non vediamo dunque quale sia il problema. Riteniamo invece che servire anche il nostro nucleo giustificherebbe meglio la spesa di tale servizio. Ci sembrerebbe giusto che foste Voi Comune, che dovreste rappresentarci, a fare in modo che Publiambiente riveda le proprie decisioni in tempi brevi e vveda a rimediare a questo disservizio. Ci farebbe anche piacere che ci forniste per iscritto conferme sul servizio Porta a Porta e sulle tempistiche di attuazione. Ci eravamo scordati di specificare che quando si parla di Case di Risolaia si parla di circa trenta abitazioni, delle quali oltre i due terzi sono abitate durante tutto l’anno. Speriamo con tale richiesta di porre fine a questa spiacevole situazione e di ricevere quella collaborazione da parte vostra che fino ad oggi ci è sembrata mancare. Questo perché, come già abbiamo avuto occasione di dirvi, è inutile fare una o due riunioni nel corso di un mandato dicendo di voler instaurare un colloquio con le frazioni se poi, quando si arriva all’atto pratico, le frazioni come sempre sono quelle sacrificabili alle necessità del Capoluogo.Nella foto (in alto) il parcheggio di Case di Risolaia per accedere al Museo di Case d’Erci, nel quale è presente il cassonetto prima della rimozione.