22 MAR 2025
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“Dalla Futa al Falterona”. Un libro per non dimenticare la Linea Gotica

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“Dalla Futa al Falterona”. Un libro per non dimenticare la Linea Gotica “Dalla Futa al Falterona”. Un libro per non dimenticare la Linea Gotica © n.c.
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Impeccabile la ricostruzione e recensione pubblicata da Giuseppe Marrani su “Il Galletto, n° 1169 del 9 agosto 2014, del libro appena edito: “Dalla  Futa  al  Falterona.  Per  non  dimenticare. Firenze  e  la  linea  gotica 1943/1944”, fresco  di  stampa,  che  i  fratelli Angiolo e Pier Luigi Paoli  hanno  dedicato  assieme  a  Valentina  Gensini  a  un  drammatico  e cruciale  biennio  di  guerra  che  coinvolse  direttamente  e  con  particolare violenza  il  Mugello  e  la vicina  Firenze  (edizioni “Il Filo”, Borgo San Lorenzo, pp. 128). Come del resto minuziosa, dettagliata e informata la prefazione al libro curata dal giornalista Duccio Moschella, redattore del quotidiano “La Nazione”.

Scrive Giuseppe Marrani: “Il libro è frutto di vent’anni di paziente  interesse e di  minuziose  ricerche  storiche che gli autori hanno condotto  personalmente  in zona,  perlustrando  l’arco degli insediamenti tedeschi e i terreni di scontro,  frequentando  archivi e biblioteche e prestando ascolto  ad  esperti  e  soprattutto ai racconti di chi di quegli eventi è stato testimone.

Si tratta di pagine toccanti che lasciano il ruolo di protagonisti alle tante  testimonianze  dei mugellani  e  dei  fiorentini  che  hanno  vissuto  in prima  persona i  terribili frangenti di guerra che seguirono l’estate del 1943.

La parola passa insomma di fatto ad una popolazione  che  ha  subito  il  passaggio di un fronte durissimo trovandosi in prima linea.  Ricordi  di  valore storico  e  assieme  anche umano,  che  al  lettore rendono  viva  e  attuale la  durezza  di  una  quotidianità  trascorsa  fra le  necessità  di  sopravvivenza,  gli  scontri,  i bombardamenti e i continui  pericoli  di  cattura, deportazione e uccisione via via che il conflitto si inaspriva.

L’arco  di  tempo  compreso dal  volume,  dall’inizio della  costruzione  della  linea  gotica  (si  parte da eventi subito successivi  all’armistizio dell’8  settembre)  fino alla guerra partigiana e agli  orribili  eccidi  nazisti del 1944 è dunque narrato  senza  concessioni a fredde o scontate  ricostruzioni  saggistiche, e si compone di numerosi episodi narrati in prima persona con il  necessario  supporto di  una  minuziosa  documentazione  con  cui gli  autori  accompagnano  ciascuna  testimonianza: documenti  originali editi e inediti, manoscritti,  immagini  di  reperti del  tempo,  foto  d’epoca, memorie  personali,  grafici e cartine che aiutano a collocare ciascun accadimento  nella  frastagliata  geografia  del  Mugello e  delle  zone  vicine.

Un passato vissuto dunque e narrato  ‘dal  basso’,  ricostruito  senza  concessioni ideologiche e con la consapevolezza viva del lento consumarsi di una pesante  e  crudele  tragedia che ha costituito nel bene e nel male una svolta ineludibile della recente storia nazionale e mondiale. Un libro interessante, facilmente  leggibile  e  anche  direi  necessario  alle generazioni  dei  più  giovani, coloro ai quali fortunatamente  del  ‘tempo di  guerra’  è  giunta  solo una debole eco e che potrebbero guardare a quanti li hanno preceduti e alla loro  terra  mugellana  con occhi  più  consapevoli.”

Vorrei dedicare due parole agli autori. Il deus ex-machina della pubblicazione è Angiolo Paoli, da oltre venti anni assiduo ricercatore di documenti sulla storia della Linea Gotica Centrale, è nato a Borgo San Lorenzo ed è stato co-fondatore di molte associazioni sul territorio con finalità sociali, culturali e di “ricerca storica” locale.

Già autore con Alfredo Altieri, nel 2002 ha pubblicato a cura dell’Editore Parigi & oltre: “Uomini e secoli nel Mugello: dai Medici a Firenze capitale.” Mugello terra dei Medici. Infatti, è proprio nella zona di San Piero a Sieve- Barberino che origine la stirpe  medicea.

Secondo lo storico Giuseppe Baccini, tutto ha inizio intorno all’anno Mille quando i Medici erano consorti degli Ubaldini mentre la tradizione li descrive poveri, anzi poverissimi, carbonai nei boschi mugellani finché uno di loro divenne medico dando il nome e lo stemma alla casata.

Quel che è certo è che la famiglia giunge a Firenze dal Mugello e un certo Chiarissimo, figlio di  Giambuono de’ Medici membro del consiglio del Comune, appare nei salotti della buona borghesia  fiorentina già nel 1201.

Cinquant’anni dopo Giovanni de’ Medici ricopre importanti incarichi nell’esercito fiorentino e, nel 1291, Ardingo de’ Medici diviene priore. Da questo momento in poi le notizie sulla casata sono molto frequenti, sappiamo infatti che i Medici si schierarono dalla parte del popolo durante il Tumulto dei Ciompi (1378-1381).

La loro era ancora una ricchezza modesta anche se grande e sfrenata era l’ambizione di partecipare alla vita politica. All’inizio del Quattrocento i Medici diventarono una delle più ricche consorterie fiorentine e le loro banche avevano ormai tentacoli ovunque.

La crescita della potenza dei Medici sembrava non conoscere ostacoli.Ma i Medici, per strani giochi del destino, sembrano destinati a morire giovani. A raccontarci questa storia avvincente e suggestiva sono Alfredo Altieri e Angiolo Paoli in questo bel libro che attraversa 340 anni di cronache e di fatti storico-artistici che riguardano il Mugello e l’Alto Mugello mettendo in luce il legame inscindibile che ha da sempre ha unito la famiglia de’ Medici e questa terra.

Pier Luigi Paoli nato a Borgo San Lorenzo, appassionato di pittura, scultura, fotografia e ricerca sul territorio, in merito agli avvenimenti dell’ultimo conflitto mondiale anni 1943-45. Dice Angiolo Paoli di lui: “Sul tema ha acquisito attestati di presenza qualificati e di alto spessore, non poteva che non essere la “spalla ideale” per appoggiarsi in questo percorso”. Valentina Gensini, nata a Firenze ma mugellana doc, autrice di vari saggi di psicologia e assidua collaboratrice del Filo di Argento di Firenze. Dice Angiolo Paoli di lei: “Ha svolto un enorme lavoro oscuro di traduzione di libri e documenti, fondamentali per la stesura del libro”. “Con questa pubblicazione – continua Angiolo Paoli – volevo far conoscere aspetti, pro e contro di avvenimenti, spesso non raccontati nel modo giusto e che molti ancora oggi non conoscono la realtà, i fatti reali, sul preciso periodo storico. Il lavoro oscuro e importante dell’8 e 9 settembre svolto dai soldati italiani che meritano un plauso. Ma anche i tanti errori commessi …”. Il volume  sarà  presentato pubblicamente  il  prossimo 30 agosto in Palazzo dei Vicari a Scarperia, alle ore 10.00. Presenzierà la mattinata il Prof. Francesco Apergi. Per non dimenticare .... . “Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”

 

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