
Mattinata intensa per il sindaco Marco Bottino che, accompagnato dalla vicesindaca Mongardi, ha effettuato un sopralluogo nell’area della discarica emersa lungo il torrente Rovigo, nella zona nota come “le Spiagge”, insieme all’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni. Con loro anche i rappresentanti di Arpat, della Protezione Civile regionale e provinciale, dell’Unione dei Comuni del Mugello.
“L’assessora Monni ha voluto vedere con i propri occhi l’entità del problema e le operazioni già avviate per fronteggiare questa emergenza ambientale – ha dichiarato il sindaco Bottino –. Siamo di fronte a una situazione gravissima, ma il lavoro congiunto tra istituzioni, tecnici e amministrazioni locali ci permette di affrontarla con metodo e responsabilità”.
Il sopralluogo è poi proseguito al Rifugio I Diacci, dove, insieme al sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti, è stato condiviso con l’assessora Monni un percorso che, secondo Bottino, “deve garantire la sicurezza e l’incolumità degli operatori impegnati nella rimozione dei rifiuti, assicurando nel contempo il minor impatto ambientale possibile, sia per quanto riguarda la ricaduta sul fiume che le modalità di trasporto e smaltimento”.
Un’attenzione particolare è stata dedicata al coinvolgimento del volontariato, risorsa preziosa ma che, secondo quanto anticipato dal primo cittadino, potrà entrare in gioco solo in un secondo momento: “Verrà anche il momento dei volontari, e del loro prezioso contributo – ha precisato Bottino – ma prima dobbiamo creare le condizioni perché possano operare in sicurezza. Almeno in una prima fase, potranno intervenire solo in alcuni tratti specifici del fiume”.
Intanto proseguono i lavori di contenimento e bonifica nella zona della frana che ha fatto riaffiorare una discarica degli anni ’70, un’eredità scomoda tornata improvvisamente alla luce e che sta suscitando forte preoccupazione tra cittadini e associazioni del territorio.
LEONARDO B
mani in tasca e pantaloni candidi... son 15 giorni che fanno sopralluoghi e non viene fuori nulla di concreto..solo divieti, ordinanze, e dimorte chiacchere sai.. ci son TRE operai a lavorare sulla strada e un gruppo di oltre 1000 volontari già disponibili che chiedono solo di potersi rimboccare le maniche.. SVEGLIA!!!
Simone Bolognesi
Anche se sono passati 50 anni queste discariche vanno bonificate, va rimosso tutto il materiale e portato in siti moderni, il percolato continua per secoli a produrre sostanze cancerogene. Assurdo lasciarle dove sono.
Cassandra
Visto che è appurato che le discariche sono 2 (due) , cosa stanno facendo per impedire che frani anche la seconda? Nelle foto hanno le mani in tasca, non promette bene...