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Essere o non essere un mod

Questo sono io

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Essere o non essere. A volte mi domando chi sono.
Un tantino melanconico, ma al contempo solare. Avverso alle ingiustizie, prime fra tutte la mafia. Edonista ma solidale. Appassionato di musica, motori e tecnologia.
Son cresciuto ascoltando gli Who al posto dei soliti Beatles o Rolling Stones. Per non parlare dei Kinks, Small Faces, Jam o dei piu recenti Blur. Non uso droghe e non le amo con l'eccezione di caffè e cioccolata. Mi piacciono le cose belle ma non scontate. Nel vestirmi non adoro i canoni formali.
Sono tendenzialmente un pacifico, ma non un pacifista. Il politicamente corretto mi dà la nausea. Sono uno spirito libero. Ho un mio personale senso estetico. Sono onesto. Sono un multimediale. Sono un modernista. Non amo facebook e similari.
Tifo per i giovani iraniani. Amo Aston Martin e Peugeot. Amo la Vespa cinquanta special col faro rettangolare Cosa sono quindi?

Penso di essere un Mod. Ma chi sono e... chi sono stati i Mods?
Movimento giovanile nato a fine anni cinquanta a Londra. Attenti allo stile senza esserne schiavi. Interclassisti elitari. Modernisti. Arroganti ed antiautoritari. Inventori di regole da seguire. Personali. Per molti fu solo una moda. Per altri no.
Passata la prima ondata Mods arriva la seconda con il film ed opera rock di Quadrophenia. I Jam di Paul Weller. I mitici Madness. Piazza Statuto a Torino con il gruppo musicale che ne prende il nome.

Passano le mode, passano le ondate ma i Mods resistono. Quelli veri però. Arrivano gli anni 90. periodo Britpop. Blur vs Oasis. Tifo per i primi. Nuova ondata Mods.
Oggi i Mods ci sono ancora e penso che non moriranno mai. Al di la delle mode.
La migliore descrizione di cosa vuol dire esser Mods la si trova sul sito degli Statuto: “Mods non si nasce, non si diventa: Mods si scopre di esserlo. Chi è Mod lo è per la vita.”
“Il nostro aspetto pulito e sobriamente elegante ci permette di entrare nel sistema ed esserne accettati, senza comunque farne realmente parte con la possibilità di combatterlo”. “Il Mod è come un cavallo di Troia che piazzato all'interno della società, riesce a vivere in modo totalmente libero”.
Tratto dal libro “Il migliore dei mondi possibili”. W i Mods. Dedico agli Statuto tale articolo che ho scritto ascoltando il loro album Riskatto.
 

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