
Da Sara Coppini, riceviamo e pubblichiamo in toto. Una riflessione amara che ci permette a tutti di riflettere, in particolare gli abitanti di San Piero a Sieve. Fa sempre male vedere la Carza così. Non ci si rassegna a questo spettacolo arido, alla sensazione stridente che produce a pelle vederla ridotta ad una strada sterrata. Morta. Polverosa. Eppure parliamo di un corso d'acqua che era stato pescoso, vitale, fonte di prosperità per i paesi nati ai margini del suo letto. Un torrente per il quale da anni(anni e ancora anni)viene promesso un rilancio idrico in grado di mantenere il flusso minimo vitale. Giusto per farvi rinascere un po' di vita e per dare un aspetto di normalità al paese. Sento un dolore quasi fisico continuando a buttare l'occhio su quei sassi. Riparto triste verso la farmacia, mentre alle narici mi arriva un odore acre, un'aria pesante e puzzolente. Ma dove siamo finiti a San Piero?! In un'orrido racconto di fantascienza?
nonnobeppe
Fa male vedere un fiume sempre in secca ricettacolo di zanzare e di topi. E a pensare che li ci ho pesscato lasche e trote. Ma dov'erano i sindaci dell'epoca quando la TAV era in costruzione? Ora moti sono in pensione dopo che hanno termiinato il loro mandato e si sono sistemati in Regione o Provincia(ex). Messi li dal loro partito e non erano capaci di assolvere il loro compito di controllori. Grazie!
Mario
IL MONDO E' CAMBIATO sicevan i vecchi mugellani come i miei genitori e i miei nonni un detto TUTI I FIUMI VANNO ALL'INGIU',E LA CARZA PAZA VA ALL'INSU' QUALCHE PERSONAGGIO NON SARA' FELICE SE NON LA VEDE COMPLETAMENTE DISTRUTTA.ORAMAI SIAMO VICINI,E SE NON ENTRERA' LA POLITICA A POLEMIZARE,SPERO PROPRIO CHE VENGA PRESO UN PROVVEDIMENTO PER SALVARE LA CAEZA E FARLA RIFIORE COME UN FIORE DEL MUGELLO