17 MAR 2025
OK!Valdisieve

Fabio Monti eccezionale a Borgo in "Lampedusa è uno spiffero"

  • 955
Fabio Monti eccezionale a Borgo in Lampedusa è uno spiffero Fabio Monti eccezionale a Borgo in Lampedusa è uno spiffero © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Arriva dalla platea e con un perfetto accento milanese si informa se, in Mugello ci sono dei meridionali, perchè il suo è uno spettacolo che parla di immigrazione. Inizia cosi "Lampedusa è uno spiffero": l'eccezionale spettacolo di Fabio Monti andato in scena al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo Giovedi 1 Febbraio. Si siede al centro di un cerchio di spazzatura, e diventa Lampedusano o Lampedusauro (come si definisce per l'arretratezza di alcuni comportamenti). Nei panni dell'abitante dell'isola (che, dice, non c'era fino a che Gheddaffi non le tirò contro due bombe) parla del mutamento comportamentale degli abitanti di un luogo dove potevi costruirti una casa in tre giorni, senza permessi e dove comunque tutto aveva un equilibrio. Poi le bombe e l'interesse della stampa che rivela al mondo l'esistenza della striscia di terra 15 chilometri per 3 circondata da un mare bellissimo. Da lì, i soldi, le case che non bastano per ospitare i turisti, e lo 'sceriffo di Firenze' che si insedia per riportare la legge. Fabio Monti, che avevamo già visto a Vicchio l'anno scorso nel suo spettacolo su Don Milani, è straordinario. E, nonostante parli per quasi tutto lo spettacolo in dialetto siciliano, riesce a catturare l'attenzione del pubblico che nonostante la pioggia battente aveva riempito il Giotto. Intervallato da video accompagnati dalla musica di Adriano Celentano (che forse sono un pò lunghi) l'attore catanese trascina gli spettatori in un mondo dove i soldati sono più della popolazione, dove i turisti sono più della popolazione e dove gli immigrati sono più della popolazione. Tutti vogliono dire la loro su Lampedusa: la polizia, l'esercito, la protezione civile ed anche Claudio Baglioni che ci organizza un grande concerto insieme ad altri artisti. Parla dei contributi per il concerto; con i quali avrebbero dovuto restaurare il centro del paese ma del quale non hanno toccato un mattone, dell'ospedale costruito ma senza un'unità di rianimazione e di tutti i problemi legati ad una convivenza forzata. Diventa il Leghista che fa campagna elettorale contro gli islamici, poi si trasforma nell'impiegata della Regione Sicilia che, dopo aver lavorarto tre giorni la settimana per addirittura tre ore al giorno, si merita una vacanza durante la quale si infastidisce a vedere tutti quei profughi vestiti male, ma è con il guardiano del cimitero che lo spettacolo tocca il punto di commozione. Tutte le oganizzazioni si scaricano il problema dei morti, ed è il becchino che decide di occuparsene, cercando di rimontare i pezzi di quel che resta di esseri umani che non sono riusciti ad arrivare vivi all'isola. La storia del ragazzo che cerca la sorella è da brividi, così come lo è stato questo bellissimo spettacolo, che parla di immigrazione, di politica di interessi finanziari. Ma parla soprattutto della solidarietà naturale degli abitanti di lampedusa, che lo stato ha fatto di tutto per distruggere.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a