Dal Consigliere Regionale Udc Marco Carraresi riceviamo e pubblichiamo questo intervento:
Pochi giorni fa la Giunta regionale toscana, con l’assessore ai trasporti Luca Ceccobao, diffuse una nota molto decisa: “Il silenzio del Governo sulla necessità di un serio ammodernamento della Faentina –proclamava Ceccobao- comincia a essere davvero insopportabile. L’atteggiamento di un Governo che non rispetta gli accordi presi non è accettabile e questo territorio aspetta azioni concrete sull’ammodernamento della Faentina ormai dal 1995. Per questo la Regione ha posto, tra le priorità dell’aggiornamento dell’Intesa che dovremo sottoscrivere tra breve con il Ministero, anche questa linea, individuando interventi di miglioramento per un importo di 31 milioni che la Regione Toscana chiede vengano impegnati dall’Esecutivo nazionale. Si tratta di interventi che consentiranno un miglioramento della rete ferroviaria a vantaggio sia del trasporto merci che del traffico passeggeri”.
Una decisa, perfino doverosa correzione di rotta dopo la comunicazione dello stesso assessore regionale davanti al consiglio, nella quale la questione della Faentina era stata trattata con grande approssimazione, tanto da “costringere” lo stesso consiglio ad approvare una mozione, e di approvarla all’unanimità, una mozione predisposta dal gruppo UDC e poi condivisa dagli altri gruppi, nella quale si richiamavano i reali fabbisogni finanziari previsti sia per la Faentina, sottostimati, anzi dimezzati nella comunicazione di Ceccobao, sia per gli interventi per l’alta velocità in Mugello, per i quali la Regione Toscana, con il Masterplan del 2007 quantificava in 100,4 milioni le risorse occorrenti, rispetto ai 53 milioni previsti dall’Addendum 2002.
Ebbene, a distanza di alcuni giorni, si rimane allibiti nel leggere le proposte della Regione Toscana di revisione dell’accordo Stato-Regione: se nella premessa si ricordano, correttamente, le cifre necessarie per le opere di ripristino ambientale per l’alta velocità, e i fondi necessari per l’ammodernamento della Faentina, nelle tabelle successive, dove si indicano le priorità e le cifre richieste, la Faentina praticamente sparisce: non più i 31 milioni che pure erano garantiti da accordi già sottoscritti negli anni ’90, ma soltanto un milione di euro per “studio di fattibilità per riqualificazione”. Ovvero, la Regione batte cassa al Governo, dopo i proclami di pochi giorni fa, non per avere i 31 milioni di euro promessi fin dagli anni ’90, ma per ottenere un milione di euro per studiare la fattibilità degli interventi. Interventi per i quali, peraltro la Regione insiste con l’idea, ormai non fattibile se non con interventi molto costosi e impattanti, “dell’interconnessione con la nuova linea AV in comune di Scarperia per consentire il transito dei treni merci”.
E anche per i danni dell’alta velocità si fa marcia indietro: non si prova neppure a richiedere i milioni di euro contenuti nel Masterplan, ma si batte cassa solo per quei 16,5 milioni ancora da erogare (che il governo Prodi e poi il governo Berlusconi si sono dimenticati di versare), per completare il pacchetto degli interventi previsti nell’Addendum 2002.
Dunque la Regione finora ha scherzato: ha raccontato ai mugellani che erano necessarie opere per sanare le ferite dell’alta velocità pari a 100 milioni, e poi, quando si tratta di andare a trattare col governo, neppure li mette nell’elenco delle richieste. E per la Faentina disattende tutti gli impegni, dimenticando accordi già sottoscritti, evidentemente per dirottare le risorse su altre aree del territorio regionale.
Sarà forse venuto il momento che le istituzioni locali, a partire dai sindaci, abbandonate le buone maniere istituzionali e le convenienze di partito, si facciano sentire con decisione, chiedendo al presidente della Regione e all’assessore ai trasporti più rispetto per i patti sottoscritti e più attenzione alle esigenze ambientali e trasportistiche dell’area mugellana.