16 APR 2025
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'Fermare il Declino'. A Firenze le ricette per la crisi...

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'Fermare il Declino'. A Firenze le ricette per la crisi... 'Fermare il Declino'. A Firenze le ricette per la crisi... © n.c.
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Oscar Giannino, giornalista politico ed economico, era a Firenze nei giorni scorsi (Hotel Baglioni) per l'incontro del movimento “Fermare il declino” di cui Oscar Giannino è uno dei sette fondatori. Ecco una sintesi delle idee presentate nella serata a cura del nostro collaboratore, Marco Giorgetti: La sala era gremita ed ha aperto i lavori Giulio Zanella, che ha illustrato i principali tre punti necessari al rilancio del paese: 1.  Ridurre l'ammontare del debito pubblico. E' possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse. 2. Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità inter— ed intra —generazionale. 3. Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle imposte. Ormai tanti italiani sono consapevoli che il peso del debito pubblico è una zavorra per la crescita del paese, in un’ottica futuribile di welfare, lo Stato dovrà occuparsi solo di determinate esigenze dei cittadini, ad esempio non ha senso detenere degli immobili affittati a terzi, specie quando il bilancio finale evidenzia uno sbilancio di gestione. Questi assets dovranno essere dismessi, col loro ricavato dovrà essere abbassato il debito pubblico. Per quello che riguarda le imprese di Stato, le normative europee hanno già imposto una separazione tra detentore della “rete” e gestore del “servizio”, lo Stato si riserverà la supervisione del corretto andamento del mercato. Su questo ultimo aspetto sicuramente c’è tanto da lavorare sia in termini di efficienza del controllo che di sanzioni. La spesa pubblica è un altro fattore che contraddistingue la scarsa competitività del nostro paese. Per decenni, purtroppo, specie in certe zone geografiche, l’assunzione pubblica è stata sinonimo di consenso politico ed ha avuto funzione di “ammortizzatore sociale”, l’esempio dei “camminatori” ( Commessi di Piano) della Regione Sicilia, cioè persone assunte per portare un documento da una stanza ad un’altra, è l’esempio eclatante. Viviamo nell’era digitale, nell’era delle email, vedere un tale spreco di risorse pubbliche è offensivo per tutti ed in particolar modo per i giovani che non riescono a trovare una collocazione nel mercato del lavoro. Che dire di filmati dove si vedono quotidiani abbandonati all’uscita della metropolitana e stampati solo per raggiungere un numero di copie necessario ad ottenere una sovvenzione di Stato ? Tanto pagano i contribuenti oppure aumentiamo il debito pubblico … La pressione fiscale in questo paese è certamente diventata insostenibile, taluni pagano per altri che evadono, con questo schema di gioco, principalmente sono i lavoratori dipendenti a rimetterci, in quanto subiscono una ritenuta “alla fonte”, resta vero che anche molti autonomi, inquadrati in studi di settore e parametri, ormai possono dirsi equiparati ad essi, resta comunque una grande fetta del paese che, disillusa dalla politica che ci governa, forte di posizioni dominanti e di leggi che puniscono blandamente gli evasori, continua imperterrita ad evadere. Questo è un punto che merita una riflessione; nella tanto vituperata America, l’evasore fiscale preso in flagranza di reato, non solo viene punito in modo serio dalla legge, ma viene punito anche dalla società civile, i vicini, ad esempio,  gli tolgono il saluto. Questo è un argomento interessante e merita un futuro approfondimento, sintetizzare la giornata di oggi ad un solo articolo, potrebbe essere riduttivo. Prossimamente un’analisi sugli interventi del Prof. Alessandro Petretto sulla riforma del Welfare e sull’intervento, sanguigno e “calvinista” di Oscar Giannino.

 

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