L'assessore allo sport del comune di Firenze Cosimo Guccione interviene sul quanto successo a Fiesole al termine di una partita fra ragazzini: "Episodio grave, lo sport deve servire per stare insieme ed educare a valori positivii. Ho subito chiamato il presidente della Rondinella Lorenzo Bosi per esperimere solidarietà a lui, alla società ed ai ragazzi rimasti feriti nell'aggressione. Il dispiacere è tanto più grande perché i protagonisti di questa esplosione di violenza sono giovani: lo sport deve servire per stare insieme ed educare a valori positivi".
"Ho anche sentito la sindaca di Fiesole Anna Ravoni e il presidente del Comitato Regionale Toscana Figc-Lnd Paolo Magini - ha aggiunto - dobbiamo lavorare insieme per una serie di iniziative utili perchè non accadano più simili episodi altrettanto inqualificabili quanto vergognosi e assurdi"
Dario Nardella sindaco di Firenze e della città metropolitana definisce il blitz "un episodio di delinquenza, che non ha niente a che fare con lo sport".
La stessa società Fiesole calcio prende le distanze da quanto è avvenuto divulgando una nota ufficiale: "Il presidente Giampiero Niccoli, i vicepresidenti Giorgio Dini e Claudio Conticini, il direttore generale Jacopo Silei, tutto il consiglio direttivo e lo staff tecnico della squadra Juniores con i mister Sabj Lembo e Gabriele Caldieron, il ds Marco Panerai assieme al team manager Emanuele Germinario e al preparatore Luca Montini del Fiesole Calcio prendono totalmente le distanze dai fatti gravissimi e incresciosi avvenuti fuori dal cancello del nostro impianto quest’oggi al termine della gara disputata. Un'azione violenta mossa da un gruppo di delinquenti.
La società - prosegue la nota - è vicina a tutta la ASD Rondinella Marzocco, specie ai giocatori che sono stati lesi in modo vergognoso e violento. La società si rende disponibile a collaborare al fine di andare in fondo alla questione per identificare coloro che hanno scambiato un pomeriggio di sport per sfogare e sfociare in una delinquenza ingiustificata che è già al vaglio delle autorità competenti. Fiesole non è, e non sarà mai, luogo di aggregazione per questi soggetti, e diffida ogni tipo di violenza. Porgendo ancora solidarietà alla società biancorossa, tutta la famiglia del Fiesole Calcio è unita e coesa nel perseguire questi individui distanti anni luce da ciò che nutre la passione che ci accomuna: il gioco del calcio".
Sull'episodio si cui adesso indagano i Carabinieri che hanno ascoltato le testimonianze di molti dei presenti. Per ora non ci sarebbero indagati, ma si tratta di ore dato che anche i dirigenti del Fiesole calcio hanno chiaramente detto che sono pronti a fare nomi e congnomi. Sono una ventina i giovani fra i 18 e i 23 anni nel mirino degli investigatori.
Nella serata di ieri sono arrivate le dimissioni del mister del Fiesolecalcio Gabriele Caldieron, con lettera aperta sul suo profilo Fb dove si dice "Io non ci sto!"