23 MAR 2025
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Forteto, Di Pietro sentito in commissione: ma “non ricorda”

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Forteto, Di Pietro sentito in commissione: ma “non ricorda” Forteto, Di Pietro sentito in commissione: ma “non ricorda” © n.c.
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L’inchiesta sul Forteto va avanti: e arrivano i nomi grossi. La commissione bis ieri ha ascoltato l’ex Pm Antonio Di Pietro, Alberto Monaci ( Presidente del Consiglio regionale della Toscana dal 2010 al 2015), Roberto Negrini (Presidente della Lega Cooperativa), e Giuliano Mignini (Pm perugino attivo nelle indagini sulla morte del medico Francesco Narducci). L’eroe di Tangentopoli è stato chiamato perché nel 1997 partecipò alle elezioni suppletive nel Mugello, con la candidatura nel collegio senatoriale dell’Ulivo. Proprio in campagna elettorale fu protagonista di alcuni comizi al Forteto: all’epoca, come riporta il Corriere Fiorentino, in stretti rapporti con la sezione Pds di Vicchio. Ma l’ex Pm sembra sia stato chiamato in causa anche perché scrisse la prefazione al libro “Il Forteto: storie e realtà raccontate dal medico di famiglia”, di Lucio Caselli, dove si esaltava il progetto della famiglia funzionale, addirittura associata agli insegnamenti del Vangelo: prefazione, però, non presente nelle memorie dello stesso Di Pietro. Non a caso, il consigliere della Lega Nord Jacopo Alberti ha lamentato le "amnesie" davanti alle domande poste, come spesso accaduto nelle audizioni precedenti: «Di Pietro riferisce di essere rimasto favorevolmente colpito dal Forteto, un luogo che gli ricordava le sue umili origini (…)  non ricorda, poi, se sia mai stato contattato dal Fiesoli ed è certo, viceversa, di non aver mai avuto pressioni politiche, tese a proteggere l’attività del Forteto». Sarebbero stati i vertici del Pds locale e provinciale a portarlo nella struttura di Fiesoli e Goffredi, percepita dal politico molisano come «Una bella realtà». Ma anche stavolta nomi non se ne sono fatti. Per Stefano Mugnai (FI), però, si tratta comunque di una testimonianza interessante: «Di Pietro non ricorda i nomi è vero, ma mi è sembrato credibile, in fondo è passato molto tempo; è significativo il suo riferimento all’Ulivo e soprattutto al Pds». Rilevante l’audizione di Alberto Monaci: l’ex Presidente del consiglio ha chiarito di non essere mai stato al Forteto, confermando del resto come questo fosse effettivamente metà fissa da parte di politici di vario titolo («anche ministri e sottosegretari» puntualizza Alberti).  Lo stesso Monaci è meglio noto per il famoso avvertimento alla prima commissione di concentrarsi meno sul versante Forteto e molto di più sul tema generale degli affidi dei minori; e ieri, di fatti, ha parlato del clima di sospetto, negl’anni passati, attorno le indagini coordinate al tempo dal Presidente Mugnai (oggi membro della commissione bis). Monaci ha poi ricordato come per molte persone il Forteto fosse un luogo ideale, quasi idilliaco, col “Profeta” da tutti stimato persona affidabile ed accreditata. Nell’incontro col Dr. Giuliano Mignini, Pubblico Ministero a Perugia, si sono avuti due riferimenti esterni al Forteto: il primo per una serie di telefonate, effettuate dopo il 2001 e partite dalla zona del lago Trasimeno, dirette proprio alla comunità mugellana, nel periodo delle indagini su alcune minacce rivolte a una donna di Foligno; col secondo, invece, si arriva al 2005, nell'ambito dell’omicidio del perugino Francesco Narducci  (con Alberti che aggiunge: «anche nel verbale del Dr. Michele Giuttari, già capo della Squadra Anti Mostro, il Fiesoli risultava uno dei potenziali sospettati del predetto delitto»). Mignini, nel finale, ha voluto sottolineare come Toni, Vigna, Canessa e altri magistrati, in più occasioni, abbiano apertamente difeso il Forteto.

 

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Commenti 2
  • Alfredo

    hahahahahahahahahaha.... bellina questa.

    rispondi a Alfredo
    mer 17 febbraio 2016 06:57
  • ALDO GIOVANNINI

    Breve aneddoto su Di Pietro. Nel 1997 in occasione delle elezioni del Mugello era ad una conferenza stampa a Barberino. Al termine si scus con gli interlocutori poich disse che aveva altra conferenza a Castel Fagiolo (Cafaggiolo ovviamente) e poi aveva un appuntamento con il sindaco di Polcanto. Basta leggere i giornali dell'epoca,che riportarono pari pari quello che abbiamo scritto. Non c' male per chi voleva fare gli interessi del Mugello.

    rispondi a ALDO GIOVANNINI
    mer 17 febbraio 2016 03:42