16 MAR 2025
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Forteto. Il Pd sceglie: niente libro a Torino

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Forteto. Il Pd sceglie: niente libro a Torino Forteto. Il Pd sceglie: niente libro a Torino © n.c.
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Ab Edizioni, l’editore del libro-inchiesta Setta di Stato. Il caso Forteto, incassa un altro no. Risultato: il testo non sarà inserito nello spazio allestito dalla Toscana al Salone del Libro di Torino (18-22 maggio 2017). Lo stop (definitivo) arriva dal consiglio regionale: dove una proposta di risoluzione, a firma dei componenti della seconda commissione d’inchiesta, è stata bocciata da tutta la maggioranza (Pd). 37 votanti, 20 contrari e 17 favorevoli. L’unica eccezione per la maggioranza è stato Paolo Bambagioni, presidente della commissione bis che nel giugno 2016 aveva redatto un dossier sulle responsabilità politiche attorno alla vicenda, invocando l’intervento del Parlamento per far luce su un «blackout istituzionale» senza precedenti. A fine marzo, la Regione, tramite la vicepresidente Monica Barni, aveva invitato alla fiera tutte le case editrici toscane, mettendo a disposizione uno spazio, «con un’attenzione particolare al pubblico giovane», in nome della «bibliodiversità». Dopo il primo rifiuto (articolo qui), la commissione con una nota aveva protestato vivamente. Scrivendo: «Il compito della Regione non può che essere quello di far conoscere a tutti cos’è successo in quella realtà. Non possiamo più accettare alcuna ambiguità». La stessa Monica Barni, però, aveva precisato che il Forteto risultava «fuori tema». Tema che, come si legge nella nota ufficiale, mirava alla «valorizzazione della Toscana». Con la bocciatura di oggi pomeriggio dal veto, iniziale, si è passato al voto, ufficiale: ed è stato ribadito all'editore che, a Torino, Setta di Stato non verrà esposto. Insomma: tutto, sì, ma non il Forteto. E pensare che, il 27 luglio 2016, dopo un acceso scontro in aula – al termine della quale l’intera assemblea approvò la relazione della commissione d’inchiesta e una risoluzione programmatica, di condanna e solidarietà -, Leonardo Marras (capogruppo Pd) dichiarava: «La politica, oltre a dare voce a chi non ce l'ha, deve proporre delle soluzioni. Non può fermarsi alla sola denuncia. Dobbiamo prendere il toro per le corna. Lo dobbiamo a noi stessi, a tutti i cittadini toscani, alle vittime. Dobbiamo fare punto e a capo». Ecco, qualche mese dopo, è rimasto solo il punto.

 

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