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Guerra e pandemia hanno fermato la Polentata delle Ceneri

Per il secondo anno

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Foto 1 Foto 1 © Archivio Aldo Giovannini
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Era triste piazza Garibaldi, mercoledi 2 marzo 2022 , festività delle “Ceneri”, come lo fu lo scorso 7 marzo del 2021, giorni in cui Borgo San Lorenzo con la sua secolare “Polentata delle Ceneri” ricordava una delle più belle pagine di libertà ( anche quella fu una lotta di liberazione), avvenute nel lontano 1799.

Le armate napoleoniche invasero la Toscana, ma nonostante tanta brutalità  i toscani si ribellarono e sotto l’effige della “Madonnina del Conforto” che si venera in Arezzo, riuscirono prima nell’aretino, poi nel Valdarno, la Val di Sieve e non per ultimo il Mugello,  i popolani riuscirono a scacciare il nemico a costo di tante vite,  festeggiando la vittoria con la tradizionale “polentata” in favore di coloro che si erano eroicamente battuti. Una breve nota storica; il dott. Cesare Monti, speziale e farmacista, avo in linea diretta dell’amico dott. Pietro Mercatali direttore del “galletto”, fu ucciso insieme alla sua famiglia ed alla servitù durante la battaglia nel centro storico.

Scritto questo, la stramaledetta pandemia del Covid 19, ( ora  ci si mette anche altra stramaledetta guerra in Ucraina), ha cancellato tutto quello, fra eventi, manifestazioni, incontri, gare, arte, cultura, folclore, religiosità, sport, etc, etc, che  caratterizzavano la vita sociale cittadina ( non solo Borgo ovviamente), compreso come sopra scritto  questa simpatica tradizione della polentata dove tante persone, compreso gli alunni delle scuole, si riunivano in amicizia e in allegria. La speranza è quella che tutto si affievolisca tornando a quella che era la vita normale di tutti i giorni con quello che segue in tutti i campi e in tutti i settori

Foto 1: Una polentata  negli anni ’40 del ‘900 ( 1947). Da sinistra Lorenzo Casati detto “chiogolino”,  Giuseppe Giovannini detto “carola” e Francesco Bonamici detto “bigoncino”. 

Foto 2: Una polentata nel “2000”; si versa  dal paiolo una fumante polenta con Luigi Malevolti, Moreno Giovannini e Paolo Verdi

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