
Mercoledì 30 gennaio neppure la neve ha dissuaso i mugellani a partecipare ad una delle serate evento della stagione teatrale 2019 con il grande Paolo Rossi . È un sogno, e nei sogni tutto è possibile anche cercare di reclutare attori per assaltare Versailles e recitare Moliere. È con questa premessa che Paolo Rossi è tornato sul palco del Teatro Giotto di Vicchio con il suo nuovo spettacolo “Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailles” per una specie di Masterclass o “Chorus line” dei poveri come l’ha definita lui, nella quale provina uno dopo l’altro gli attori che dovrebbero seguirlo nell’impresa. Mentre dorme, “giusto una decina di minuti”, sul grande divano rosso, unico elemento di scenografia a parte l’asta del microfono che però serve solo per appoggiarsi, il palco si popola, ed entrano in scena Renato Avallone, Marianna Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei Francesca Astrei, Caterina Gabanella con le musiche eseguite dal vivo da Emanuele dell’Aquila e Alex Orciari ed uno ad uno sono “Invitati” ad improvvisare un numero. Si, perché Rossi, continua a ripetere che è tutta improvvisazione, ed anche se il pubblico che applaude sa benissimo che non è così, tutti riescono veramente a dare l’impressione che le battute nascono sul momento. Finge vuoti di memoria e ricorda l’amico Enzo Jannacci (col quale partecipò addirittura ad un festival di Sanremo) che sosteneva da bravo chirurgo, che se uno deve avere un “vuoto di memoria” è meglio che l’abbia sul palco piuttosto che in sala operatoria. Nel sogno incontra sua nonna che dopo aver suonato Besame mucho col sax gli racconta il rapporto con le truppe che avevano reso la sua casa un quartier generale , Gli inglesi facevano il thè nel bidet, i tedeschi erano educati e quando parla degli americani confessa addirittura una relazione con un giovane Paul Newman. Gli attori che seguono Rossi in questo nuovo grande successo teatrale recitano in italiano, in francese, in tedesco, in spagnolo ed in ciociaro e sono tutti bravissimi nonostante qualche numero potrebbe essere appena scorciato, giusto per non appesantire di minuti uno spettacolo bello come tutti gli altri proposti dal comico di Monfalcone. Rossi parla di tutto anche di Moliere, morto proprio a Versailles durante la quarta rappresentazione de “Il malato immaginario” (pensa te che sfiga, però che performance perfetta!), come lo è stata quella andata in scena al Giotto di Vicchio Mercoledi 30 Gennaio davanti ad un pubblico incantato dalla comicità surreale di uno dei più grandi attori del nostro teatro e da uno stuolo di attori dei quali sentiremo sicuramente parlare. Gli applausi dedicati solo agli attori speciali hanno concluso una serata perfetta.