13 APR 2025
OK!Valdisieve

Il ritorno allo “Sprocco” dei componenti della famiglia Sassoli De’ Bianchi

Un simpatico amarcord nell’antica residenza di Lorenzo e Giovanni dè Medici e...

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La Villa de “Lo Sprocco” La Villa de “Lo Sprocco” © Fabio Ceseri
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Era una giornata bellissima e soleggiata lo scorso venerdì 4 aprile 2025, quando unitamente ad altri amici comuni, colleghi della stampa scritta e parlata, istituzionali e religiose, siamo stati invitati dall’amabile famiglia Pagli, proprietari da ormai diversi anni della Villa “Lo Sprocco”, collocata nello splendido paesaggio mugellano, che da Sant’Agata scende a Galliano, per un momento, senza dubbio molto semplice, ma davvero particolare, cioè il ritorno nella loro atavica residenza dopo moltissimi anni, di alcuni componenti della nobil famiglia dei Marchesi Sassoli de Bianchi di Bologna, appunto proprietari de “Lo Sprocco” dalla seconda metà dell’800 fino alla  fine degli anni ’30 del ‘900.

Antico maniero di caccia, come sopra scritto, dai fratelli Lorenzo e Giovanni dè Medici, per passare poi nel corso dei secoli ai Ducci, ai Gherardi, ai dè Bianchi ed infine ai Sassoli, prendendo il cognome come era usanza nelle famiglie nobiliari unire i due cognomi: Sassoli dè Bianchi. Nel Mugello, per aprire una breve parentesi genealogica, di queste usanze nobiliari ce ne sono tante: vedi Pecori Giraldi, Bartolini Salimbeni, Venerosi Pesciolini, Martini Bernardi, Maganzi Baldini, Zappi Gerini etc, etc.

Nel periodo dove ha vissuto questo ramo del marchese Filippo, la famiglia si era integrata magnificamente nel contesto sociale ed umano di Scarperia in particolare e nel Mugello in generale (erano proprietari anche di una villetta in cima al Passo del Giogo), e gli articoli sul “Messaggero del Mugello” ed anche sul “Corriere Mugellano”, i due settimanali che si stampavano in quell’epoca nel Mugello, sono tantissimi di notizie che riguardano appunto questa famiglia, senza poi contare che il Marchese Filippo Sassoli dè Bianchi, fu nominato Sindaco di Scarperia nel 1923 e quindi Podestà nel 1929. Quello che ha fatto durante le due legislature sono innumerevoli; era davvero benvoluto se nel 1923 ottenne un plebiscito popolare. Mori nel 1938, ancora in giovane età e la sua famiglia tornò in quel di Bologna.

Dunque tornando alla cronaca della giornata di venerdì 4 aprile dell’anno 2025, alcuni componenti di questa famiglia giunta da Bologna e addirittura da Parigi, ha soggiornato qualche giorno in questo magnifico resort, contemplando il panorama che da sinistra si intravede il Falterona, e dopo un semplice giro di collo ecco la Calvana, hanno voluto ricordare i loro cari con una Santa Messa in suffragio celebrata dal Pievano di Scarperia don Antonio Cigna, nel grazioso Oratorio attiguo alla villa recentemente restaurato dalla famiglia Pagli e dove all’interno si notano molti decori ed ornati della prima generazione dei Chini di Borgo San Lorenzo, cosi anche nei saloni della villa stessa con tutti gli stemmi delle famiglie proprietarie dell’antico maniero, dello “Sprocchio”, con la “i” come si legge negli antichi scritti.

Poi una conviviale con diversi ospiti fra cui il vice sindaco di Scarperia Pietro Modi e la consigliera regionale Fiammetta Capirossi che con la loro presenza istituzionale, hanno reso omaggio a un capace e saggio amministratore del loro comune. Dopo i saluti portati dal caro amico Massimo Pagli e la risposta del N.U. Jaen-Patrice de La Laurencie di Parigi, componente da parte di madre di questa famiglia, la Marchese Beatrice Maria Serpieri (era accompagnata dalla figlia contessa Alessia Lippi Boncambi), dopo aver ricordato i suoi soggiorni in gioventù e una fugace visita allo Sprocco negli anni ’50 del ‘900, già di proprietà di altra famiglia di origini tedesche, ha fatto dono ai presenti di un magnifica monografia della sua attività imprenditoriale fotografica.

Il giorno successivo, i componenti della famiglia hanno visitato il Palazzo dè Vicari e ovviamente la bellissima Sala del Sindaco, dove dietro lo scranno per 9 anni il Marchese Filippo Sassoli dè Bianchi ha amministrato il suo paese. Sommessamente vogliano ricordare che abbiamo fatto dono alla famiglia di una nostra ricerca storica, biografica, fotografica e iconografica della villa Lo Sprocco e  dell’attività amministrativa del loro avo Marchese Filippo, attraverso i tanti articoli tratti dal il Messaggero del Mugello; sono contento che sia stata apprezzata. Un ringraziamento finale alla cara Renata Pagli e al figlio Massimo per averci gentilmente invitati a questa semplice ma significativa parentesi storica del nostro Mugello.

Infine un grazie all’amico e collega di OKMugello Fabio Ceseri per le immagini a corredo di questa recensione.

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