Per Confesercenti città di Firenze clima positivo dopo l'incontro per il blocco alle Euro 5, si lavora a soluzioni comuni nell'interesse della città.
"Si è trattato di un incontro positivo - commenta Santino Cannamela Presidente Confesercenti città di Firenze - nella lotta all' inquinamento della città si lavora senza soluzioni precostituite e calate dall'alto.
Il Comune di Firenze ci ha illustrato tutto il percorso normativo e ci ha chiesto di avanzare alcune soluzioni, e, al contempo segnalare le situazioni di maggiore criticità che potrebbero riguardare il mondo delle imprese.
È chiaro che si lavora per raggiungere un equilibrio tra le esigenze del mondo economico ed imprenditoriale e il necessario rispetto delle normative in tema di inquinamento della città.
Ci rivedremo tra una decina di giorni per portare avanti questo impegno, quando saranno completati ulteriori passaggi con Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente."
CNA ha presentato le sue proposte per attenuare i contraccolpi sul sistema economico-imprenditoriale.
“Apprezziamo lo spirito costruttivo con cui Palazzo Vecchio, in particolare l’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio, ha deciso di confrontarsi con le associazioni di categoria, condividiamo la necessità di individuare soluzioni allo sforamento dei limiti del biossido di azoto, ma è necessario parimenti salvaguardare le attività economiche maggiormente penalizzate dall’introduzione del provvedimento, come autotrasporto, ncc, panificatori, edili, impiantisti e manutentori – commenta Lorenzo Cei, coordinatore CNA Città di Firenze – Per questo abbiamo proposto una dilatazione consistente dei tempi di introduzione del divieto, un sistema di incentivi più corposo e maggiormente ritagliato sulle esigenze delle imprese, deroghe per coloro che dimostrano di aver acquistato il mezzo ma non ne sono ancora in possesso causa tardiva consegna del mercato auto (si parla anche di un anno) e l’introduzione di alcune fasce orarie libere quando il divieto sarà in vigore. Se il Comune andrà nella direzione da noi auspicata, eviteremo di mettere in contrapposizione le giuste esigenze di tutela ambientale con le legittime necessità delle piccole e medie imprese” conclude Cei.