Un antico adagio, che giocava sulle parole, diceva che nella vita, di sicuro, c'è soltanto la morte. Ormai, a questa proverbiale presa d'atto, occorre aggiungere un'altra certezza nell'esistenza di ogni umano: l'aumento, anno dopo anno, della Tari, la tassa sui rifiuti. Ormai l'immondizia ci costa talmente tanto che, i cassonetti dentro i quali viene riposta, possiamo paragonarli alle cassette di sicurezza nei caveau delle banche.
Gira voce che, a Dicomano, con l'ulteriore aumento della Tari, qualcuno nelle segrete degli istituti di credito, accanto ai Rolex e ai gioielli della nonna, abbia riposto bucce di banane, gusci d'uovo e bottigliette di plastica vuote. Tutta roba che, destinata normalmente ad essere buttata nei cassonetti, ora, con il costo dell'immondizia, deve essere considerata un bene di lusso. L'altro ieri un signore, mentre stata andando a buttare il sacchetto dell'indifferenziato, è stato accerchiato da quattro energumeni, armati e col passamontagna, che gli hanno rubato il prezioso bottino della munnezza, fuggendo poi su un'auto guidata da un complice.