
La neve caduta copiosamente in questi giorni e le piogge continue e insistenti, hanno fatto ingrossare paurosamente l’alveo della Sieve, che inizia a destare qualche apprensione e giustificati timori se non terminano le piogge.
Molta gente era sul ponte della Sieve di Borgo San Lorenzo sbirciando l’onda di piena che giungeva da San Piero a Sieve, anche perché in questo tratto, a parte la Carza senza la sua naturale sorgente prosciugata e deviata dai lavori della Cavet, il Bosso, il Levisone, il Bagnone, il Faltona, il Fontegianni, le stesse Cale, il Rimorelli e non per ultimo il mitico “Formicone” pieno come un uovo, immettano nella Sieve migliaia di metri cubi d’acqua.
Se anticamente le piene erano il pane quotidiano e il lavoro per tanti personaggi (vagliatori, barrocciai, pescatori d’anguille, etc,etc), è anche vero che una decorosa…piena invadeva immediatamente la parte bassa di Borgo, come via Brocchi, il Canto, il Castelluccio, inondando magazzini e abitazioni al piano terra.
“Con la costruzione dell’invaso di Bilancino - ci dice un vecchio borghigiano che ancora lavora il suo orticello sul bagnasciuga della Sieve - la Sieve non è più esondata, perché l’acqua viene regimata secondo i bisogni dello stesso lago. Infatti - prosegue il nostro interlocutore - sono diversi anni che la Sieve resta nel suo alveo naturale. Una piena come questa, una volta, non solo la parte bassa di Borgo veniva inondata ma l’acqua invadeva immancabilmente i campi della Brocchi e di Olmi. I ricordi degli abitanti di Sagginale sono ancora nitidi. La Sieve faceva davvero paura e più di una volta l’acqua passava sopra il ponte d’Annibale “.
Speriamo che tutto torni alla normalità e che il vecchio borghigiano prosegua il suo cinquantennale lavoro nel suo piccolo orticello all’ombra degli alti gattici che fanno contorno al bellissimo fiume mugellano.
(A.G.)
Nella foto (in alto): La Sieve in piena il martedì 5 gennaio 2010 vigilia dell’Epifania. (Foto A.Giovannini)