
Alla cerimonia di insediamento (27 settembre), il nuovo Procuratore generale presso la corte di appello di Firenze, Marcello Viola, è stato chiaro: «Occorre prestare grande attenzione, in una regione importante come la Toscana, caratterizzata da grande dinamismo e da vivacità economica di primario rilievo, al rischio di infiltrazioni e di radicamento di organizzazioni di stampo mafioso, connotate dalla elevata capacità di penetrazione in importanti settori produttivi». E ancora: «Bisogna pertanto rifuggire da ogni forma di sottovalutazione della questione, che rischia di favorire la dinamica espansiva di tali organizzazioni criminali». 59 anni, finora a capo della procura di Trapani, Viola ha quindi sottolineato la necessità di rafforzare l'azione repressiva nei confronti della una criminalità organizzata. Il magistrato ha ricordato le frodi comunitarie sui fondi europei, gli appetiti criminali sulle energie alternative e sull’accoglienza ai migranti, e, tra i reati-spia, usura in aumento rispetto agli standard abituali, danneggiamento, estorsioni, riciclaggio. A margine della giornata ha concluso: «Dove c’è interesse economico significativo, c’è un interesse delle mafie. Le mafie vanno dove ci sono soldi e fonti di spesa».