
Ok!Mugello ha intervistato il 35enne sindaco di Marradi Tommaso Triberti. Primo cittadino che, secondo i suoi sostenitori, si è fatto promotore di una linea innovatrice e progressista nel piccolo comune. Spesso intraprendendo la strada di una politica “scomoda” e decisa, ma, il più delle volte, anche necessaria. Iniziamo con una domanda, in apparenza semplice ma in verità articolata: nel bilancio 2015, quali sono stati i fattori positivi per Marradi e quelli su cui invece (senza chiamarli negativi) si deve ancora lavorare e migliorare? "Sicuramente il fatto che diversi lavori iniziati tra 2013/2014 siano stati completati è un fattore positivo. Penso al centro storico o agli interventi sulle frazioni. Si è lavorato tanto, a mio avviso bene, e anche per il 2016: quindi ulteriori frutti si vedranno durante quest’anno. D’altra parte, la pecca è la comunicazione. Si sono fatte delle scelte “politicamente controproducenti” e abbiamo coinvolto poco la cittadinanza. C’è stata, sì, una comunicazione diretta, ma a volte incapace di spiegare il perché di certe posizioni, cioè le ragioni dell’amministrazione. Inevitabilmente le decisioni “dolorose” in principio hanno un effetto negativo, quanto meno poco comprensibile. Quindi, un proposito per il 2016 è di cercare una maggiore interazione con la popolazione perché si possa far meglio insieme". A proposito di comunicazione, è stato attivato il servizio Whatsapp, affiancato al rinnovo del sito web. Marradi è ora un centro all’avanguardia: sono solo 50 i Paesi in Italia che offrono questa possibilità. Come sta andando? Quali prospettive può avere un’idea del genere? "Ha un potenziale enorme. Devo ringraziare chi mi ha aiutato a promuoverlo, come Francesco Di Costanzo e Andrea Marrucci (autori del libro Whatsapp in città. La nuova frontiera della comunicazione pubblica), che hanno anche presenziato l’inaugurazione del servizio. Questo serve a dare risposte ed informazioni immediate e fruibili; aumenta, in pratica, la possibilità per il cittadino di essere parte attiva del comune. Attualmente al gruppo Whatsapp sono registrati circa 60 contatti, ma spero in un numero maggiore per il 2016. Certo, si tratta di strumenti che non tutti sanno usare e maneggiare: anche perché non c’è l’abitudine ad un confronto diretto con l’amministrazione. Ma noi con il progetto Marradi 2.0 abbiamo decisamente puntato verso uno scambio intensificato tra comune e cittadino". Rientrando nell’ambito di quelle scelte “scomode” che sono state fatte nel 2015, a dicembre si è parlato di un intervento fermo contro l’abbandono dei rifiuti e il conseguente degrado paesaggistico. Come stanno le cose? "Facciamo una fotografia della situazione: Marradi non è un posto in cui il degrado paesaggistico dilaghi. Però, ci sono zone poco controllate dove si registra l’inciviltà di singoli individui, e in virtù di questo sono state fatte delle indagini approfondite, anche andando direttamente sul luogo. Chi è stato “beccato” è stato anche punito, come è giusto che sia: non si può tollerare che alcuni trasgrediscano norme di vita comune, ripeto, di civiltà. Stiamo migliorando sotto il profilo ambientale: siamo riusciti a far aprire la nostra isola ecologica per un giorno in più, investiamo sulla raccolta differenziata – attualmente al 45% del totale -, i costi di smaltimento sono calati del 10%, i servizi di pulizia sono stati ottimizzati. Ovvio che, a queste condizioni, i nostri sforzi non possono essere compromessi dalle azioni di pochi". Su OK!Mugello ci siamo occupati della Consulta delle associazioni e del Fondo di Solidarietà, intervistando il Presidente Luciano Neri. A Marradi c’è una buona integrazione tra l’amministrazione e il valore aggiunto dell’associazionismo. Si può dire questo sia necessario? "La Consulta, e non lo dico esagerando, è uno strumento eccellente. Ci sono 44 associazioni di vario titolo a Marradi, e attraverso quest’ente si sopperisce ai bisogni immediati dei cittadini; perché a volte, siamo in Italia, la burocrazia impedisce ad un’amministrazione comunale di intervenire tempestivamente, si registra un vero e proprio rallentamento. Credo che l’associazionismo sia un valore prezioso per ogni comunità, certo è il fiore all’occhiello di Marradi: il paese non sarebbe la stessa cosa senza. Ma, nonostante la strada intrapresa fino adesso, con una buona sinergia tra giunta comunale, servizi sociali e Consulta, si può ancora migliorare. Il rischio che si agisca guardano ai propri interessi – anche mentre esteriormente si fanno quelli degli altri – esiste. Comunque, mi sento di dire che l’Associazionismo, in particolare con le erogazioni del Fondo di Solidarietà, è un braccio operativo importante a nostra disposizione". Facendo invece una panoramica della situazione del Mugello: questa centrale a Biomasse, serve o no? E’ veramente necessaria? "Allora, si tratta di opportunità. Per valutare se queste ci siano o meno bisogna avere uno sguardo oggettivo. Pur essendo tifoso di calcio, non amo le tifoserie sulle questioni politico-sociali: cioè non amo gli estremismi. Non si può giudicare l’utilità o meno di un impianto del genere con l’occhio critico di 50 anni fa: cambiano scenari economici, migliorano le tecnologie, progredisce la scienza. Certo, non va fatta a tutti i costi, ma nemmeno va evitata a tutti i costi. Ripeto, bisogna essere il più possibile oggettivi e scansare i preconcetti. In questo tipo di battaglie (biomasse sì, biomasse no) credo si faccia molta demagogia. E questo è un rischio per un giudizio adeguato". Nel discorso di fine anno il Presidente Mattarella ha esplicitamente condannato l’evasione fiscale del Paese, giunta a 122 miliardi di euro e giudicata inaccettabile. Si è scatenata una polemica: c’è evasione e evasione, si dice, e comunque, per buona parte degli italiani, questa è fondamentale per tirare avanti. Uno come lei che a Marradi ha seguito una precisa linea, “tolleranza zero”, cosa ne pensa? "Dicono c’è evasione e evasione, ma chi è che decide dov’è il limite oltre il quale è lecito evadere? Il semplice slogan elettorale si paga tutti, si paga meno, secondo me, rispecchia la verità. Anche chi è convinto che evadendo “tira a campare”, in realtà sbaglia. Non c’è lungimiranza quando si parla di certe cose. Pensiamo ad un comune come Marradi: se i cittadini hanno pagato, tutti, le tasse, io come sindaco posso permettermi di abbassare il costo dei servizi, oppure di aumentarli in quantità e qualità; insomma, c’è un beneficio collettivo. Noi come amministrazione abbiamo deciso di adottare una linea dura, anche se, ancora una volta, ci troviamo di fronte a quelle scelte “scomode” a cui facevo riferimento prima. Ora, un conto è parlare di politica contro l’evasione, un conto è poi quando nel concreto si vede arrivare a casa una cartella con un avviso che intima di restituire quanto evaso: capisco possa essere destabilizzante, ma è necessario. Adesso stiamo procedendo con il recupero 2010/2011, perché negli ultimi anni – e ci tengo a sottolinearlo – non è stato fatto niente in questo senso. In Italia siamo arrivati ad un livello indecente: c’è chi si vanta di evadere e di non pagare le tasse. La verità, piaccia o meno, è che il pugno duro può riportare la situazione sotto controllo. Non possono essere solo gli onesti a pagare". Passando alla politica nazionale, come giudica l’operato di Matteo Renzi nel 2015? Tra riserve ed elogi che quotidianamente gli vengono attribuiti, lei lo promuove? "Questo Governo, con una maggioranza atipica e “difettosa”, sta facendo quello che in Italia tutti hanno detto, ma nessuno ha fatto. Tante riforme da tempo erano millantante e preannunciate, e poi si sono risolte in un nulla. Se non si parte da qualcosa, non si arriva mai: soprattutto in un Paese pachidermico come il nostro. Purtroppo ad un certo punto si deve scendere a patti per intervenire concretamente. Le riforme di Matteo Renzi sono perfette? Se si guarda nel particolare probabilmente no. Stanno cambiando qualcosa? Sì. Da quella che è la mia memoria storica non ricordo grosse trasformazioni negli anni precedenti, anzi. Credo sia positivo l’operato del Governo soprattutto per la tempistica con cui agisce. Bisognerebbe però avere più criterio e guardare meno a fattori numerici, tecnici: si poteva far meglio la riforma del Senato, così come quella elettorale. Ma più criterio servirebbe anche nel nostro piccolo. Penso, per esempio, alle ipotesi di fusione dei comuni tra Marradi e Borgo, o tra Marradi Firenzuola e Palazzuolo (un po’ più complicato a mio avviso). Sono tutte scelte politiche che si riflettono sull’assetto sociale ma a cui bisogna guardare senza tener conto degli eventuali benefici – come le risorse dei fondi – che si riceverebbero nell’immediato. A questo Paese, come al Mugello del resto, serve lungimiranza: agire immaginando l’Italia tra 20 o 30 anni, l’Italia del futuro".