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Meningite, cosa cambia per la vaccinazione. La prevenzione e le tipologie a rischio

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Meningite, cosa cambia per la vaccinazione. La prevenzione e le tipologie a rischio Meningite, cosa cambia per la vaccinazione. La prevenzione e le tipologie a rischio © n.c.
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A seguito degli ultimi casi, in cui l'infezione ha colpito bambini e adulti già vaccinati contro la Meningite, è stata introdotta una terza dose di vaccino antimeningococco C per i bambini tra i 6 e i 9 anni. Il nuovo calendario prevede: la prima dose dopo il compimento dell'anno di età dal 13° al 15° mese (preferibilmente al 15°), con vaccino coniugato monovalente C. La seconda dai 6 anni compiuti ai 9 non compiuti, con vaccino coniugato monovalente C; E la terza dose a 13 anni compiuti, con vaccino coniugato tetravalente ACWY. Nella fascia di età 9-20 anni (dai 9 compiuti ai 20 non compiuti), ai ragazzi già vaccinati con una dose di vaccino da più di 5 anni, viene garantita l'offerta attiva e gratuita della seconda o della terza dose sempre coniugato con quello tetravalente ACWY. Rimane comunque garantita l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione ai non vaccinati fino al compimento dei 20 anni. E viene nuovamente prorogata al 30 giugno 2017 la campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C. Queste le principali modifiche apportate al piano di prevenzione per l'infezione da Menigococco introdotte con la delibera approvata ieri, 27 dicembre, dalla Giunta regionale. In questa occasione sono stati presentati i risultati delle indagini condotte dall'Agenzia Regionale di Sanità sulle tipologie di casi e sui portatori sani. Entrambe le indagini sono state condotte dall'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità, con il supporto tecnico/scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità e della Asl Toscana centro coordinate da Fabio Voller. E hanno evidenziato il seguente scenario: su 2.287 eseguiti tamponi orofaringei la prevalenza di portatori di meningococco è risultata pari al 2,5%. Il principale sierogruppo è risultato il B (37 portatori = 1,6% del totale dei tamponi analizzati), seguito dall'Y (11 = 0,5% del totale dei tamponi analizzati) e dal C (4 = 0,17% del totale dei tamponi analizzati). Relativamente alle caratteristiche comuni dei casi verso cui indirizzare campagne mirate di comunità, queste le principali: 1. Discoteche, club, locali notturni per la fascia d'età 14-25 2. Ristoranti, circoli per la fascia d'età sopra i 40 anni 3. Scuole superiori, università 4. Palestre, associazioni sportive-ricreative 5. Operatori sanità 6. Fumatori 7. Consumatori di sostanze stupefacenti. "Questa è, a nostra conoscenza - conclude Voller - la più grande indagine epidemiologica di casi di malattia meningococcica condotta sul campo che ha previsto interviste face-to-face, analisi di cartelle cliniche ed epidemiologiche, utilizzo di dati microbiologici e di elementi di field epidemic intelligence. In conclusione, lo studio ha permesso di individuare categorie di rischio per lo sviluppo di MBI da meningococco C, ovvero gruppi target verso i quali dovranno essere pianificate strategie vaccinali ad hoc al fine di interrompere la catena del contagio". "A partire dal 2015 la Toscana è stata interessata da un significativo aumento dei casi di meningococco C - ha detto l'assessore Saccardi - Non possiamo definirla un'emergenza, ma comunque una situazione che ha richiesto misure straordinarie, come la campagna di vaccinazione avviata dalla Regione fin dall'aprile 2015. Ora abbiamo ritenuto opportuno inserire queste nuove misure, per proteggere bambini e ragazzi in particolare, e comunque tutta la comunità. Per poter intervenire più efficacemente sui luoghi e le zone più a rischio è in corso l'indagine dell'Agenzia Regionale di Sanità per adeguare la strategia vaccinale alla peculiarità della situazione toscana". Ricordiamo che sono 59 i casi di malattia batterica invasiva (MBI) da meningococco C riportati in Toscana nel periodo 1 gennaio 2015 – 14 dicembre 2016 e 5 casi riportati nel biennio 2013-2014. 31 casi (53.4%) sono stati riportati nel 2015 e 28 (46.6%) al 14 dicembre 2016. L'età mediana è risultata essere di 28 anni. L'incidenza maggiore si registra nella fascia di età 20-29 anni (3.30 x 100.000 abitanti), seguita dalla fascia 10-19 anni (1.85 x 100.000 abitanti). 19 casi (32.8%) avevano più di 40 anni di età; e di essi 11 (19% del totale), più di 60 anni. Undici casi (19%) si sono verificati in soggetti stranieri. L'incidenza (per 100.000 abitanti) per ex Asl varia da un minimo di 0.22 per 100.000 nella ex Asl di Grosseto ad un massimo di 2.48 per 100.000 nella ex Asl di Empoli. I decessi totali sono stati 12 per una letalità del 20.7%. 6 casi sono deceduti nel 2015 (19.3%) e 6 nel periodo 1 gennaio 2016 – 30 novembre 2016 (22.2%). L'età ha influenzato la probabilità di decesso. Infatti, l'età mediana dei casi deceduti è risultata essere 52 anni  

 

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