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Mostro di Firenze: Revisione Vanni – Bufala mediatica o realtà?

Paolo Cochi denuncia: "Una richiesta di revisione priva di spessore e basata su accadimenti rimasticati"

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“L'istanza di revisione al 99% la rigetteranno, ma a noi va bene lo stesso perché intanto andiamo in TV, andiamo su tutti i giornali per un anno.” Questa frase, secondo quanto riferito da Paolo Cochi, ex consulente di parte per i legali Mazzeo e Biscotti, sarebbe stata pronunciata da un professionista presente a una conferenza stampa. Cochi, che ha interrotto i rapporti con i due avvocati, aggiunge un’altra dichiarazione riferita da un altro soggetto: “Io a Genova a fare una figura di merda, con questi elementi non ci vado.”

“Tutto ciò è documentabile”, sottolinea Cochi, che rimarca la propria consuetudine a basarsi su fonti verificabili. Tuttavia, esprime sorpresa e disappunto nei confronti di La Nazione, testata che definisce prestigiosa, per aver organizzato presso la propria sede uno “show” basato su accadimenti vecchi, riproposti come fossero novità.  Cochi accusa: “La richiesta di revisione è praticamente un copia e incolla del mio libro del 2020.”

Cochi ricorda come fu proprio La Nazione, nel maggio 2015, a dare grande risalto a un suo documentario, poi trasformato in libro, sull’entomologia forense. Già allora si consultò con due avvocati di prestigio, Rosario Bevacqua e Nino Filastò, per valutare l’opportunità di chiedere una revisione processuale per Mario Vanni. Entrambi gli legali, definiti da Cochi “due giganti”, concordarono che gli elementi giudiziari erano estremamente deboli.

Oggi, invece, Vanni è difeso dai legali Biscotti e Mazzeo, recentemente revocati dai parenti delle vittime. Secondo Cochi, la mancanza di solidità dell’istanza è evidente: “Non credo che questa richiesta avrà successo poiché manca di spessore in termini giudiziari.”

Cochi ha già diffidato formalmente i componenti dello staff coinvolti nella nuova istanza, qualora avessero utilizzato materiali di sua proprietà.  Documenti e dati, specifica, erano stati inviati al professor Vanin in modalità tracciabile, a tutela della propria opera.
Concludendo, Cochi non nasconde il proprio scetticismo e afferma con fermezza: “Tutto ciò che scrivo o dico è assolutamente documentabile. Questa istanza, priva di elementi nuovi e significativi, non potrà che essere respinta.”

 

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