
Leggendo il quotidiano fiorentino siamo venuti a conoscenza che nella Sala della Biblioteca Regionale nel Palazzo Cerretani a Firenze è stato presentato (lunedì 29 maggio 2017), un interessante libro storico dall’eloquente titolo “ Le palle piovevano come la grana”, storie di mugellani al servizio di Napoleone, scritto - ecco la prima sorpresa - dal dott. Gianni Doni, che è stato per cinque anni (sotto l’amministrazione comunale di Giovanni Bettarini), comandante la Polizia Municipale di Borgo San Lorenzo ed attualmente funzionario del comune di Firenze. Davvero una bella e graditissima sorpresa, anche perché accanto all’autore ecco Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana (24 ore prima era a presentare il libro storico su Giotto a Vespignano) e il Prof. Cosimo Ceccuti, grande storico fiorentino. Siamo andati alla presentazione di questo libro anche per dipanare due parentesi storiche prettamente borghigiane; la prima di un nostro avo, il quale secondo mio nonno Ubaldino Giovannini (classe 1880) andò a combattere nei battaglioni napoleonici. Ed infatti nella lista dei soldati mugellani si legge che Giovannini Giuseppe di Marco e Teresa Tendi, (era nato nel 1791), domiciliato a Borgo San Lorenzo, fu coscritto nel 1812 ritornando poi a casa nel 1814 dopo aver combattuto in Prussia nella città di Berlino, quindi a Lione ed Avignone in un battaglione di artiglieria. Mio nonno aveva ragione! Questo suo pro-zio aveva combattuto con le armate napoleoniche. La seconda parentesi storica è quella di una donna borghigiana, Assunta Teresa Boni detta la “boccia” nata nel 1784. Alla sua morte avvenuta nel 1890 alla veneranda età di 105 anni (!!) l’articolista del Messaggero del Mugello scrive che il suo promesso sposo fu coscritto nel 1810 con le armate di Napoleone e non fece più ritorno, tanto che lei si sposò poi con Vincenzo Bianchini di Leopoldo, il quale fu anch’esso coscritto (ed infatti nel libro di Gianni Doni ecco ricordato anche Vincenzo Bianchini, marito della “boccia”). Il libro, interessantissimo dal lato genealogico e biografico, perché si leggono i cognomi dei sodati appartenenti a storiche famiglie di Barberino, Firenzuola, Scarperia, San Piero a Sieve, Borgo San Lorenzo, Marradi, Palazzuolo, Vicchio e Dicomano, cognomi che ancor oggi sono in essere. Gianni Doni, ricercatore esperto (questo non è l’unico libro che ha scritto) ha scoperto all’Archivio di Stato in grossi faldoni, tante lettere dei vecchi soldati (oltre cinquemila che erano ancora viventi, verso la metà dell’800, compreso il nostro Giuseppe Giovannini e Vincenzo Bianchini marito della “boccia” ), i quali posero la domanda per ottenere la medaglia d’onore di Sant’Elena che Napoleone III° fece appositamente coniare per i reduci ancora viventi, medaglia che Cosimo Ceccuti ha fatto vedere a tutti i presenti, ora custodita nell’Archivio Spadolini. Simpatiche le lettere che vennero presentate, per la storpiatura dei nomi delle città e dei luoghi dove avevano combattuto e spiragli di vita vissuta, come la frase che è stata scelta per il titolo del libro. Davvero un bel pomeriggio storico per il Mugello, quello vissuto a Firenze. Complimenti al Comandante Gianni Doni, come lo abbiamo sempre amichevolmente appellato durante il suo mandato nella Polizia Municipale di Borgo San Lorenzo, per questo certosino lavoro di ricerca storica. Foto 1 (qui sopra): Biblioteca Regionale Palazzo Cerretani; da sinistra I’autore dott. Gianni Doni, il presidente del Consiglio Regiponale della Toscana, Eugenio Giani e il giornalista, scrittore e storico prof. Cosimo Ceccuti. Foto 2 (qui sopra): La medaglia commemorativa di Sant’Elena, che fu consegnata ai reduci del Mugello che avevano combattuto con le Armate Napoleoniche dal 1808 al 1814. Foto 3 (qui sopra): Il frontespizio del volume monografico Foto 4 (qui sopra): Immagine iconografica di una delle battaglie napoleoniche dove combatterono anche tanti mugellani.
Maria
Venivano coscriti, cio obbligandolo nel periodo che i francesi governavano la Toscana.
Gilberto
I mugellani con Napoleone, incredibile