
Si sta concludendo (sono le 17 di sabato 19 marzo) a San Godenzo la manifestazione contro il progetto di impianto eolico sui crinali del Mugello. Da poco hanno parlato alla piazza i sindaci di San Godenzo (Emanuele Piani) e di Portico San Benedetto (Maurizio Monti), che hanno esposto le loro ragioni di sindaci contrari al progetto. OK!Mugello ha intervistato Emanuele Piani e Maurizio Monti.
Ascolta il podcast:
"Questa manifestazione - ha detto Piani ai microfoni di OKMugello - è stata organizzata da tante associazioni, tutte con la finalità di porsi in maniera contraria al progetto di eolico industriale Monte Giogo di Villore, conosciuto come Eolico del Mugello. Sono stato invitato con il mio collega dell'Emilia Romagna, Monti, con il quale abbiamo sempre condiviso le politiche territoriali dei nostri comuni. Siamo due comuni di montagna, sull'Appennino; e anche se siamo in due regioni separate abbiamo anche un patto di amicizia tra di noi. Un patto che oggi ha sempre più valore, perché tutti e due ci troviamo a contestare questo di impianto per il posto che è stato scelto".
"Questi impianti - ha detto Piani - vanno fatti solo ed esclusivamente quando vengono tutelati tutti gli interessi in gioco. E gli interessi in gioco non sono soltanto quello energetico, ma anche quello naturalistico, ambientale e paesaggistico".
Poi una domanmda per il sindaco Monti, al quale la nostra redazione ha chiesto cosa significhi essere contro questo tipo di progetto (e non tanto contro l'eolico in generale):
"Tengo a dire - ha affermato Monti - che non sono assolutamente contro le energie rinnovabili; però queste vanno poste dove non fanno danno alla natura. E non si può pensare di rovinare un ambiente in nome della Green Economy. Un ambiente stupendo e menzionato anche nella Divina Commedia".
Poi ancora una domanda a Piani. Che cosa si aspetta dal Governo che dovrà decidere in merito?
"Che si riescano a sbloccare a livello governativo quegli impianti che sono da sbloccare. Ma che si blocchino con determinazione gli impianti, come questo, che sono troppo invasivi. Sulla dorsale appenninica che è considerata uno dei luoghi più fragili d'Italia".
Questo impianto potrebbe essere una sorte di avanguardia per colonizzare poi tutto il crinale?
"Credo - ha risposto Monti - che sia invece destinato a diventare una sorta di cattedrale nel deserto. Ci sono interessi che cercano di portarlo avanti; ma mi è stato spiegato che il vento dovrebbe essere teso e costante, qui invece è a volte impetuoso ma incostante. Rovinare l'ambiente in nome dell'ambiente non ha senso".
Al sindaco Piani abbiamo invece chiesto se realmente ci sarà, come è stato detto, una produzione energetica per 100mila persone:
"Prendo atto - spiega - di questi dati, e non entro in merito a questo. Ma dobbiamo gestire questa transizione energetica nella maniera più corretta per l'Italia. Dobbiamo individuare delle aree 'sacrificabili', perché già sacrificate dall'antropizzazione dell'uomo (come le aree degradate) e bisogna concentrasi su quelle senza contaminare nuove aree. Credo che dovremmo fare una mappatura serie di tutte le aree a livello italiano, e dare a queste ditte la certezza che in certe aree si può fare. E non fargli fare questi tentativi. Io temo che se questo progetto viene realizzato l'Appennino non sarà più un luogo inviolabile".
Ma quali speranze abbiamo che non venga 'violentato' l'Appennino?
"Noi - ha detto Monti - viviamo di turismo. Le persone che vengono quassù, d'estate o d'inverno vengono per godere della natura. Si immagina nell'altipiano dei Romiti o alla Cascata dell'Acquacheta vedere una enorme pala che gira?"
La nostra posizione - ha poi concluso Piani - è il punto di vista di due amministratori di due comuni di montagna. E' un punto di vista. Poi ci sarà anche chi è a favore. Però se non si trova la tranquillità per parlare di queste cose sulle questioni di natura pratica, difficilmente riusciremo a fare una transizionme energetica che non lasci dietro anche tanti disastri. Non deve esserci una contrapposizione politica o ideologica. Bisogna entrare nel vivo dei progetti e capire dove sia la loro collocazione più giusta.