
“Il Mugello era il giardino della Toscana”, si diceva un tempo. Oggi potremmo aggiungere: “Verde, rude, ma bello”. Con questa immagine forte, Pierluigi Recati lancia una riflessione-appello sul futuro di un territorio che, pur ricco di opportunità straordinarie, continua a non coglierle appieno. E mentre da Milano dicono che in Mugello “si cammina sulle pepite d’oro”, qui si rischia di non riconoscere il valore di ciò che si ha.
Il Mugello, secondo Recati, ha tutti gli elementi per diventare un motore di sviluppo sostenibile, turistico e culturale che possa davvero fare invidia ad aree ben più ricche. Le infrastrutture ci sono: l'autodromo del Mugello, vetrina internazionale grazie alla Ferrari, il lago di Bilancino, la ferrovia ad alta velocità che attraversa il territorio, il casello dell’A1 a Barberino, il grande centro commerciale della Cavallina, e soprattutto la vicinanza con Firenze – città che detiene uno dei patrimoni artistici più grandi del mondo. Senza dimenticare Scarperia, tra i Borghi più belli d’Italia, e un paesaggio naturale e storico unico, punteggiato di ville, castelli e antichi borghi come Galliano e Sant’Agata.
Un esempio concreto di chi ha creduto nel potenziale del Mugello è l’imprenditore Alfredo Lowenstein. Da anni ha investito nel Castello di Cafaggiolo – sito Unesco – con un progetto da 170 milioni di euro per trasformarlo in un polo turistico di eccellenza. A ciò si aggiungono l’acquisizione dell’azienda vinicola Fortuna, dove si produce un ottimo pinot nero, e il golf resort “Le Buche dei Medici”, oltre a progetti per un campo da polo e un garage da 400 Ferrari. Tutto ciò, in una terra che ha già attirato colossi come Antinori e Frescobaldi per nuovi impianti vitivinicoli.
Lowenstein ha anche avanzato una proposta chiave: realizzare una stazione dell’alta velocità nei pressi di San Piero a Sieve, dove la linea TAV corre in parallelo alla Faentina per oltre 200 metri. Questo permetterebbe di raggiungere Firenze in meno di 12 minuti, rivoluzionando il valore e l’accessibilità dell’intero Mugello. A ciò si aggiunge la proposta, altrettanto cruciale, di una nuova circonvallazione a nord di Firenze, per evitare l’attuale tortuoso accesso alla città attraverso vie storiche come via dei Massoni, Salviati e Trieste.
Recati chiama all’azione i sindaci del Mugello, invitandoli a “svegliarsi dal torpore” e a pretendere con forza da Regione, Governo e Ferrovie dello Stato un piano di connessione infrastrutturale moderno, efficiente e integrato con Firenze. L’obiettivo? Fare del Mugello un territorio d’eccellenza turistica e residenziale, puntando sulla qualità degli insediamenti e valorizzando il patrimonio storico e naturale, anziché favorire modelli industriali ormai obsoleti.
La visione è chiara: trasformare il Mugello in un parco verde attrezzato, residenziale e turistico, rendendolo il “giardino più bello d’Italia”. Un ritorno, in chiave moderna, agli ideali rinascimentali di bellezza, armonia e progresso. “Se il Brunelleschi fu in grado di immaginare la cupola del Duomo di Firenze – conclude Recati – qualcuno oggi saprà progettare il Parco Verde Residenziale Turistico più bello d’Italia. Ne abbiamo bisogno. È il momento di crederci davvero.”