15 APR 2025
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Note dal Mugello e Don Lorenzo Milani. Nuovi dettagli sulla serata

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Note dal Mugello e Don Lorenzo Milani. Nuovi dettagli sulla serata Note dal Mugello e Don Lorenzo Milani. Nuovi dettagli sulla serata © n.c.
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Come ha recensito gli scorsi giorni il nostro Julian Zeni, nei giorni scorsi si è tenuta l’inaugurazione della grande mostra collettiva a Villa Pecori Giraldi a cura dell’associazione Note dal Mugello e dall’associazione ALI (Artisti Liberi Indipendenti) in onore e in ricordo di don Lorenzo Milani, in occasione del 60° anniversario della morte (1967-2017) del priore di Sant’Andrea a Barbiana. In questo contesto vogliamo pubblicare, e lo facciamo molto volentieri, due passaggi che sono stati dimenticati durante quel bel pomeriggio, così almeno mi si dice (dato che per varie ragioni non eravamo presenti): l’intervento del presidente di Note dal Mugello Marisa Mazzoni e qualche rigo per il concerto del pomeriggio del Trio d’Archi ”Insoliti” con don Maurizio Tagliaferri e Eleonora Zamboni ( violino) e Chiara Morandi (Viola). Dunque, per i nostri lettori, ecco l’intervento di Mazzoni:

“ - NOTE DAL MUGELLO si è unita con ALI ARTISTI LIBERI INDIPENDENTI, associazione pittorica del senese, per ricordare il 60° anniversario della morte di Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, loro da un punto di vista pittorico e noi musicale. Don Milani è stato una figura molto significativa per la storia della scuola italiana e del Mugello. Come si sa, dopo aver iniziato la sua opera educativa a San Donato a Calenzano dove aveva fondato una scuola serale popolare, per dissensi con la curia fiorentina fu trasferito e nominato parroco a Barbiana. Era il 1954 e Barbiana era un insieme di case sparse nei boschi del Monte Giovi con una chiesa che non aveva un sacerdote. Subito quando arrivò si premurò di raggruppare i ragazzi figli dei poveri contadini della montagna per far loro scuola. Era convinto infatti che solo l’istruzione avrebbe aiutato i più emarginati a diventare cittadini consapevoli. La scuola non aveva niente, era poverissima di mezzi ma lui riuscì a interessare i ragazzi a mettere in atto un sistema educativo che rivoluzionerà il sistema scolastico italiano. Infatti “Lettera ad un Professoressa” mise in luce i difetti della scuola che allontanava i figli della povera gente. Diceva “è solo la lingua che fa uguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o che sia povero non importa. Basta che parli” Così la scuola diventò famosa a livello nazionale e molte personalità della cultura vennero in questo luogo sperduto per conoscere da vicino l’esperienza in atto. Io ho avuto la fortuna di conoscere Don Milani. Quando incontrai per la prima volta erano i primi anni 60. Una prof.ssa di scuola Maria Augusta Pelleri mi aveva portato con sé d’estate a Cascina Vecchia. Cascina Vecchia era a Vallombrosa proprio dentro i monti, si partiva da Saltino a piedi per una strada di montagna e si arrivava dopo molto tempo in un grande prato dove c’era un enorme costruzione probabilmente un monastero. In questo luogo l’allora sindaco di Firenze Giorgio La Pira e Fioretta Mazzei con tanti altri volontari ospitavano l’estate la gente di San Frediano. E anch’io mi impegnai a fare la mia parte di volontario che consisteva soprattutto nel suonare la fisarmonica al calar del sole e a far cantare a grandi e piccini a squarciagola i canti di montagna. Questa per me fu una esperienza straordinaria che mi ha lasciato un segno indelebile. ----Una sera il sindaco La Pira decise che il giorno dopo ci avrebbe portato (4 o 5 persone) a Barbiana a conoscere Don Lorenzo Milani. Conoscerlo fu un’emozione straordinaria, mi ricordo che i ragazzi erano lì intorno a lui e che noi rimanemmo un bel po’ di tempo a sentirlo parlare. Lo rividi poi successivamente con le visite degli amici di borgo sempre tornavamo a casa soddisfatti, affascinati dalla sua cultura e dallo straordinario carisma e sensibilità. Come sappiamo Don Milani morì nel 1967 e io mi ero provvisoriamente trasferita a Calenzano per ragioni di studio e lavoro. Ebbi così il piacere di incontrare i ragazzi di Barbiana che erano venuti via per avvicinarsi ai luoghi di lavoro. Insieme fu deciso di mettere su una scuola media serale che fu chiamata “scuola media Don Milani” nella quale io insegnavo francese. Fu lì che conobbi bene Edoardo Martinelli, un ragazzo bravo e generoso che non ho mai dimenticato, e che ho reincontrato proprio qui a Borgo con una grande emozione. Lui stasera alle 5 vi parlerà della scuola di Barbiana e proietterà un breve film. Quegli anni della scuola di Calenzano furono per tutti una grande e irripetibile esperienza di vita.La scuola era proprio sotto l’appartamentino che avevo preso in affitto. Allora ogni sera dopo la scuola, si saliva su a cena, a parlare discutere, soprattutto ad ascoltare e a cercare di aiutare chi aveva problemi. Ora come presidente dell’Associazione musicale NOTE DAL MUGELLO intendo mettere l’accento sul fatto che lui amava la musica lirica, operistica, pop e anche rock e la insegnava ai suoi ragazzi. Infatti è noto che nel 1959, 4 anni dopo l’inizio della scuola, i 6 ragazzi di Barbiana uscirono per la prima volta dal loro paese. Li aveva invitati a Milano la sig.ra Brambilla Pirelli per una visita alla città e il giornalista Giorgio Pecorini si offrì di accompagnare i ragazzi al Teatro alla Scala. Don Lorenzo voleva sapere cosa sarebbero andati a fare i ragazzi alla Scala: una visita agli impianti, ai meccanismi o ad ascoltare un’opera? Nel pomeriggio o la sera perché temeva si addormentassero. E lui voleva prepararli che gli fosse detto di che opera si trattava per leggere il libretto e ascoltare il disco. Era risaputo che nella diocesi di Milano, i preti non potevano entrare in nessuna sala di pubblico spettacolo. Però Don Milani non voleva che i ragazzi perdessero la bella occasione di vedere un grande spettacolo e anche di disprezzare gioielli e velluti delle dame in decolleté ma soprattutto che ammirassero quella bella sala, l’arte della scena e del costume, del canto e del suonare. Per questo li affidò ai suoi amici fidati. Oltre alla sig.ra Pirelli a Giorgio Pecorini e Francesca Ichino un avvocato che è considerata fra le madri dell’affido minorile in Italia. E i ragazzi videro e ascoltarono la Bohème dopo aver imparato la musica a Barbiana, sul vecchio grammofono. E tornando a noi, sia oggi che il 30 aprile 2017 all’Abbazia di San Galgano, verranno riproposte musiche amate da Don Lorenzo e fatte ascoltare ai suoi ragazzi. Concluderò con un pensiero che Don Lorenzo scrisse in una lettera alla mamma quando fu trasferito a Barbiana: “Non c’è motivo di considerarmi tarpato se sono quassù. La grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt’altre cose -”.
Dopo l’intervento di Marisa Mazzoni e l’inaugurazione della mostra collettiva, nel pomeriggio nella sala espositiva di Villa Pecori Giraldi si è tenuto un concerto musicale del Trio d’Archi “Insoliti” composto da Eleonora Zamboni (violino), don Maurizio Tagliaferri ( violino) e Chiara Morandi (viola), tutti musicisti molto conosciuti a Borgo San Lorenz( don Tagliaferri è anche il Pievano!) per aver eseguito diversi concerti sia nella Pieve, in San Francesco e sopratutto in Sant’Omobono. Il concerto, come mi hanno riferito alcuni amici presenti, è stato di grande livello, interpretando in maniera magistrale musiche di G. B. Vinci, W.A. Mozart, J. M. Leclair e L. V. Beethoven; un grande pomeriggio culturale, artistico e non di meno musicale. Questi interpreti li sentiremo poi fra breve in una serie di concerti denominati “Passaggi Festival Mugello” che si svolgeranno nell’Oratorio di Sant’Omobono (mercoledi 18 aprile 2017), quindi nella Pieve di San Lorenzo e nella Chiesa di San Francesco. Tornando all’evento di Note dal Mugello, com’è noto il tutto verrà poi trasferito il 30 aprile 2017 nell’Abbazia di San Galgano. Ma di questo ne riparleremo.   Foto 2. Don Lorenzo Milani insieme ai suoi ragazzi Foto 3. Il concerto del Trio d’Archi ”Insoliti”

 

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