
“E anche quest'anno è andata! Siamo troppo belli!”, ci siamo detti alle 6 di mattina, stanchi e stravolti, ma pieni e ripagati dalla soddisfazione di aver fatto ballare e divertire oltre 20.000 persone, anche stavolta.
Generalmente gli eventi musicali e culturali vengono presentati nella loro espressione finale, come prodotto finito, senza preoccuparsi troppo di cosa c'è dietro, ma nel nostro caso, invece, ci è sembrato interessante e importante farvi conoscere cosa muove e quale lavoro si cela dietro le quinte di questo grande evento tutto mugellano, raccontandovi l'Ingorgo Sonoro 2011 come l'abbiamo vissuto noi, il gruppaccio del “Sound Park”!
Sì, perché questa manifestazione, oltre al grande lavoro organizzativo gestito dalla Pro Loco sanpierina, si basa principalmente sull'impegno di tante persone e tanti ragazzi che come noi, con volontà ed entusiasmo, ogni anno danno il loro meglio affinché ogni postazione sia esteticamente più bella e musicalmente più godibile.
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Per prepararsi a questa serata, infatti, abbiamo iniziato molto tempo fa a discutere quale declinazione personale dare al tema generale, che quest'anno era “Il mondo che vorrei tra sogno e realtà”; a seguito di un plebiscito nel gruppaccio, lo svolgimento del Sound Park è stato “In cubo al mondo!”, e non per voler essere sempre i soliti maleducati controcorrente, come a primo impatto molti potrebbero pensare, ma sicuramente per dare una scossa alle menti più pigre, per cercare di stimolare la riflessione: qual'è il mondo che vorremmo tra sogno e realtà?! Beh, se il mondo che abbiamo a disposizione è tondo e scivoloso come una palla, se sfugge ad ogni rimbalzo, se la sua sfera ci predice un futuro non proprio roseo, allora noi preferiremmo un mondo più spigoloso, ma fermo nelle sue certezze e nelle sue conquiste, un mondo cubico da costruire, mattone su mattone, con lo stesso sudore e la stessa fatica che abbiamo versato anche nella costruzione del nostro stand, ma anche con la gioia e l'entusiasmo di farlo insieme, in modo comune e paritario, e con la soddisfazione di godersi i risultati, che altro non sono per noi che l'allegria e il divertimento altrui.
E allora via ai preparativi! Già da lunedì - senza contare i preparativi dei mesi precedenti - ognuno di noi ha fatto la sua parte: chi ha tagliato l'erba e ripulito il piazzale, chi ha tenuto l'amministrazione, l'organizzazione e i contatti con la Pro Loco, chi ha costruito il nostro mondo cubico e rotante, chi ha disegnato e colorato il mondo e tutti gli altri pianeti, chi ha ridipinto il muro del piazzale, chi ci ha disegnato il nostro bel murales solare, chi si è occupato delle magliette "Sound Park".
Insomma, per un'intera settimana abbiamo dedicato tutto il nostro tempo libero all'edificazione di queste scenografie, e siamo arrivati al sabato, giornata di intenso lavoro e preparativi, già stanchi in realtà, ma sempre più carichi di voglia di festeggiare... Quando si partecipa ai grandi eventi non sempre si riesce a immaginare quello che c'è dietro. E pensare che noi Sound Park siamo solo una piccola goccia nel mare dell'Ingorgo Sonoro...
Alle 9 poi, finalmente tutti pronti: che la festa abbia inizio!
Le 5 ore di musica non-stop sono passate in un lampo, divise tra la gestione del bar, le public relations e un po' di sano ballo liberatorio con la nostra musica techno, che ormai da anni ci contraddistingue, che ha fatto muovere i corpi di migliaia di giovani esultanti, in un crescendo ritmico di battiti al minuto, fino alle tre in punto, quando la festa è finita, sempre troppo presto per chi ama i ritmi notturni, ma mai troppo tardi per ricominciare...
L'Ingorgo Sonoro 2011 è stato salutato, infine, da tutte le postazioni all'unisono con il brano musicale preferito di Alessia Ballini, ex-sindaco di San Piero a Sieve e ideatrice e promotrice dell'Ingorgo, venuta a mancare prematuramente, perché è proprio con il suo ritmo, con la sua gioia e con il suo entusiasmo che vorremmo tener viva la sua memoria.
...E dopo un paio d'ore di “Decompressione” all'Area Feste, ci ritroviamo tutti insieme, alle 6 di mattina a guardare quel che resta del piazzale, a guardare le “macerie” che domani – o meglio: tra qualche ora! - attendono di essere ripulite da ognuno di noi. E forse è proprio questo il momento più duro e più poetico, quando le luci dell'alba preannunciano un nuovo giorno e noi dobbiamo ancora andare a letto, consapevoli di quel che ci aspetta l'indomani. Ma nonostante tutto, ci guardiamo entusiasti e soddisfatti negli occhi e ci diciamo: “E anche quest'anno è andata! Siamo troppo belli!”.
Foto 1: La preparazione della consolle del Sound Park;
Foto 2 : Alcuni pianeti del nostro sistema solare cubico;
Foto 3 : Preparativi scenografici;
Foto 4 : Particolare da uno dei collage di scatoloni alla base del nostro muro da rompere;
Foto 5 : Un membro del gruppaccio Sound Park sabato durante i preparativi.