16 MAR 2025
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Omoboni verso il Pd. Stasera (forse) arriva il Sì

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Omoboni verso il Pd. Stasera (forse) arriva il Sì Omoboni verso il Pd. Stasera (forse) arriva il Sì © n.c.
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Paolo Omoboni sarebbe pronto al passo definitivo verso il Pd. L’indiscrezione si è arricchita con la notizia lanciata dalla Nazione secondo cui stasera (25 ottobre) sarebbe stata organizzata una riunione tra gli esponenti di Borgo Migliore per discutere se e come l’operazione andrà in porto. «Viene da chiedersi se non sia anche il caso di portare direttamente all’interno del PD questa positiva esperienza con le idee e con le persone che queste idee hanno sostenute con convinzione sino ad oggi». Così riferiva una nota di Giacomo Bagni, coordinatore di Borgo Migliore, appena qualche mese fa. Era aprile e le voci del passaggio del sindaco di Borgo San Lorenzo nelle file del Partito Democratico avevano sollevato un turbinio di polemiche, da una parte, ma anche considerazioni positive, dall’altra. Ora sarebbe tempo di scelte. Anche se, nell’attesa di dichiarazioni ufficiali, negli uffici del Comune si sta cercando di non far alzare i toni. Ci sarebbe però un clima teso all’interno di Borgo Migliore, il secondo gruppo di maggioranza dopo il Pd, nonché la forza politica che due anni fa, alle lezioni, fu l’outsider capace di coagulare a sé i voti di chi chiedeva se non un rinnovamento drastico almeno un cambio di direzione. Il Pd, all’epoca uscito sconfitto con la candidatura di Sonia Spacchini, è pronto ad accogliere Omoboni a braccia aperte – così come confermato da Marco Recati, coordinatore del territorio –, mentre l’ala socialista, guidata da Enzo Squilloni, rimarrebbe decisamente contraria. Discorso valido anche per alcuni dei consiglieri della stessa giunta borghigiana. Se il sindaco opterà per il cambiamento la prima conseguenza, inevitabilmente, potrebbe essere la scissione o addirittura la scomparsa di Borgo Migliore. Che, essendo comunque inserita nell’ambito politico e strategico del centrosinistra, non avrebbe più motivo di giocare da separato in casa. Valutazione, questa, non condivisa però da molti elettori, la cui fiducia nell’attuale amministrazione era riposta proprio in quella diversità, almeno formale. Di fatto, la politica a Borgo si divide di nuovo sulle tessere di partito.

 

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