
Sembrava di essere tornati indietro di tanti anni, quando il costruendo Ospedale del Mugello, dopo la posa della prima pietra del 1964, da parte del Ministro della Sanità d’allora On. Mariotti, non terminava mai: burocrazia, cavilli, limo sotto terra, finanziamenti che giungevano con il lumicino, inchieste e quant’altro. Il corteo di protesta dell’epoca (1979) con tanti cittadini esasperati, fece… epoca, nel senso che riuscì a far smuovere gli organi preposti affinché quest’opera fosse finalmente terminata dopo tanti anni di patimenti. Il corteo di venerdì scorso (23 giugno 2017), come i lettori avranno seguito sulla stampa locale e regionale - nonostante un caldo torrido - ha ottenuto un lusinghiero successo di partecipazione popolare, e dopo la partenza nello spazio antistante l’ospedale il corteo si è portato davanti al Palazzo Comunale dove erano in attesa altre persone. Abbiamo ascoltato gli interventi, abbiamo osservato l’evolversi di questo evento, le immancabili polemiche, gli attacchi politici, anche personali, verso persone assenti, con domande e pronte risposte, non certo violente ci mancherebbe, ma forse il tutto si poteva evitare, prima lottando unitariamente insieme sotto un’ unica bandiera, per un comune e preciso scopo, quello cioè che dell’Ospedale del Mugello (non di Borgo, ma di tutto il vastissimo territorio), non deve essere portato via nemmeno un mattone, poi nel comprendere che un qualcosa di positivo quella sera stessa, poteva accadere (forse c’è stata poca intesa fra giunta e partecipanti al corteo di protesta, e il Municipio poteva essere aperto per accogliere e parlare ai partecipanti). Ed infatti dopo poco sciolto il corteo ecco la notizia dalla Regione Toscana: ossia che i sindaci del Mugello con assessori e consiglieri regionali, alcuni mugellani (vedi Fiammetta Capirossi), hanno ottenuto dall’assessore al Diritto alla Salute Stefania Saccardi, che il Reparto chirurgico di Senologia che doveva esser chiuso e trasferito, per il momento resta dov’è. E, noi aggiungiamo, nel luogo – l'Ospedale del Mugello - dove deve stare, sempre, fisso, come una sentinella in garitta 24 ore al giorno. Se questa notizia è stata accolta con soddisfazione restano però delle ombre, molte ombre, poiché la citazione “sospensione “temporanea” del trasferimento degli interventi chirurgici di senologia dall’ospedale di Borgo San Lorenzo all’ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri”, ci sembra molto sibillina, poiché il cancello sospensivo resta aperto per un altro tentativo di trasferimento; poi in un ospedale lontano e difficoltoso da raggiungere. Lo scrivente di queste note può vantare – per modo di dire – in questi ultimi tempi due esperienze negative, che ci sono costate tempo e denaro, oltre di grande sacrificio e di palese difficoltà di trasporto nel raggiungere altri presidi ospedalieri: mia moglie è stata operata ad un ginocchio a Prato, poiché a Borgo Ortopedia è saltuaria, successivamente mio genero per alcuni malesseri renali, molto dolorosi, è stato trasportato e ricoverato a Ponte a Niccheri, quindi lontano da Borgo, quasi impervio raggiungerlo, con tutte, come scriviamo sopra, le difficoltà del caso facilmente intuibili, che capirebbe anche, con tutto il rispetto possibile, un ospite di San Salvi. Scritto questo, senza timori reverenziali per nessuno, è chiaro e palese, salvo ripensamenti verso tutto il nostro “popolo”, come si diceva una volta, che piano piano, l’ospedale del Mugello faccia la fine di quel famoso mosaico che a forza di togliere un tassello rimase nudo, vuoto: come le zucche. E pensare che non meno di quattro mesi fa si diceva, si vociferava, anzi si leggeva sulle pagine dei quotidiani, che l’Ospedale per motivi sismici veniva ricostruito ex novo!! Ecco allora che tutti insieme, lasciando da una parte, una volta tanto, ideologie, bandiere e stemmi, tutti insieme dicevamo, da Barberino a Dicomano, da Vaglia a Scarperia, da San Piero a Borgo San Lorenzo, da Vicchio a San Godenzo, da Firenzuola a Marradi, da Palazzuolo a Londa, con tutti i loro annessi e connessi, sotto la bandiera della “salvaguardia” venga difeso ad oltranza un diritto inalienabile, quello della salute; per i nostri bambini, per i nostri giovani, per i nostri figli e per coloro, come noi, che ormai sono prossimi a tagliare il nastro della terza età. Grazie a tutti della cortese attenzione e Buona Domenica. (Aldo Giovannini) Foto 1 (in alto): Un articolo de La Nazione nel 1979 Foto 2 (qui sopra): L’Ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo Foto 3 (qui sopra): Un momento della manifestazione di protesta giunta davanti al palazzo MunicipaleFoto 4: Uno dei tanti striscioni di protesta Foto 5: Altro momento del corteo di protesta in piazza Dante (Foto e archivio di A. Giovannini)