22 MAR 2025
OK!Valdisieve

Ospedaletto di Novoli. Terminato il ripristino dell'iscrizione

  • 434
Ospedaletto di Novoli. Terminato il ripristino dell'iscrizione Ospedaletto di Novoli. Terminato il ripristino dell'iscrizione © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Sono stati sufficienti cinque giorni di tempo non piovoso per portare a termine il ripristino dell’iscrizione in lingua latina sulla parete dell’ ospedaletto degli “esposti” di Novoli in prossimità di San Piero a Sieve. Al momento si tratta dell’unica struttura assistenziale dello Spedale degli Innocenti di Firenze che, oltre alla scritta, abbia conservato gli elementi essenziali per svolgere con accuratezza il compito di accogliere i “nocentini” e trasferirli prima possibile alla Fattoria delle Canicce nei pressi di Borgo San Lorenzo, dove due balie in servizio 24 ore su 24 li avrebbero subito allattati e lavati. Questi elementi essenziali sono costituiti dalla finestra grande con grata metallica sagomata appositamente per introdurre facilmente il bimbo neonato all’interno della ruota e la finestra piccola anch’essa con grata che serviva per avvertire all’interno dell’avvenuto utilizzo della ruota. Questo ospedaletto, di cui non si conosce con precisione la data di fondazione, sicuramente faceva parte della fitta rete di ospizi che la pietà cristiana aveva organizzato già dal 1200 lungo le più frequentate vie per accogliere viandanti, pellegrini e poveri ammalati. Con l’apertura nel 1445 dello Spedale degli Innocenti, specializzato all’accoglienza degli “esposti”, la raccolta dei bambini abbandonati fu meglio organizzata, dotando gli ospizi delle strutture indispensabili a questo compito (iscrizione, ruota e finestra d’avviso o campanella). L’avvento dell’Unità d’Italia nel 1861 introdusse cambiamenti essenziali nella pratica dell’accoglienza e le ruote di raccolta furono tutte ufficialmente chiuse il 30 giugno del 1875: sicuramente anche l’ospedaletto di Novoli fu chiuso in tale data, dopo aver assicurato la sopravvivenza agli antenati di molti mugellani. Il Comitato 2012 di Scarperia e San Piero, che ha curato la realizzazione di questo ripristino, in accordo con la proprietà e il consenso della competente Soprintendenza, ha voluto con particolare impegno questo intervento, perché rimanesse ancora per molti anni il ricordo di una presenza assistenziale che per secoli ha avuto il compito specifico di salvare la vita a tanti bambini, altrimenti costretti all’abbandono e alla morte a causa della povertà e della miseria dei genitori o per la vergogna di ragazze nubili. Gianfranco Grossi Comitato 2012 Scarperia e San Piero

 

Lascia un commento
stai rispondendo a