
La direzione dell'outlet di Barberino di Mugello ha disertato ieri (martedì 26 marzo) l'incontro del tavolo di confronto sulle problematiche dei lavoratori. Tavolo che ha visto invece la presenza del sindaco di Barberino, Carlo Zanieri, dal presidente dell'Unione dei Comuni del Mugello, Giovanni Bettarini, dei rappresentanti dei gruppi consiliari di Barberino, dei sindacati e del neonato Comitato dei Lavoratori. E proprio i sindacati, sull'assenza dei rappresentanti della struttura, hanno annunciato una dura presa di posizione. Intanto nel pomeriggio dello stesso giorno (martedì 26) il portavoce del comitato, Emiliano Lascialfari, è stato ascoltato anche dalla Commissione Lavoro della Giunta Regionale Toscana. Anche alla Commissione Lascialfari ha riportato la posizione dei lavoratori. Che lamentano il fatto che la struttura outlet gli accordi del 2008 sui giorni di chiusura, le rappresentanze sindacali, i servizi per le madri lavoratrici ed altro. La Regione Toscana, così, si è detta disponibile a partecipare alla prossima riunione del tavolo di concertazione. Anche perché, spiega Lascialfari, le modifiche recentemente apportate alla Legge Regionale sulla grande distribuzione vanno proprio nella direzione presa dagli accordi sull'outlet degli anni passati. Di seguito pubblichiamo la nota diffusa dai sindacati:
"Il 26 marzo il Sindaco di Barberino di Mugello ha convocato il tavolo di concertazione alla presenza della provincia di Firenze, della regione Toscana, delle forze politiche presenti nel consiglio comunale di Barberino, delle organizzazioni sindacali. Abbiamo segnalato positivamente come organizzazioni sindacali l'apertura del tavolo da parte del Sindaco, ma abbiamo considerato sbagliato e scorretto il non voler partecipare a questo tavolo da parte della direzione dell'outlet. Riteniamo il comportamento della direzione dell' outlet pregiudiziale e volto a non voler affrontare i problemi in un momento nel quale le condizioni del lavoro, dentro quel contesto produttivo, sono pesanti. FILCAMS CGIL- FISASCAT CISL e UILTUCS UIL denunciano tale stato dei fatti poiché gli accordi del 2005 e del 2008 sottoscritti dalla direzione dell' outlet e dalle organizzazioni sindacali non sono stati rispettati, perché in quel contesto produttivo le leggi in materie sindacali non permettono le agibilità sindacali a causa delle piccole dimensioni delle attività, nonostante si sia dentro un luogo di lavoro che complessivamente conta 700 dipendenti. La più grande realtà produttiva del Mugello. La nostra denuncia non vuole demonizzare un marchio che porta sviluppo e occupazione in un territorio come quello del Mugello ma stigmatizzare un comportamento di non riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Per questo la direzione dell'outlet deve ripensare al proprio comportamento e ritornare al tavolo per discutere i temi delle condizioni dei lavoratori e delle corrette relazioni sindacali. Come organizzazioni sindacali premettiamo che il perdurare del diniego alla partecipazione al tavolo da parte della direzione dell'outlet ci vedrà costretti, nostro malgrado, a mettere in campo tutte quell'azioni sindacali per il riconoscimento dei giusti diritti dei lavoratori e di corrette e moderne relazioni sindacali". Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, Uiltucs-UIL Firenze