6 APR 2025
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Polentata delle Ceneri, la vera storia del cambio di data

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Polentata delle Ceneri, la vera storia del cambio di data Polentata delle Ceneri, la vera storia del cambio di data © n.c.
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Il gruppo dei polentai facenti parte della Pro-Loco e del Comitato del Carnevale di Borgo San Lorenzo, erano stati chiari; se la “Polentata delle Ceneri” non veniva ripristinata nel secolare giorno del mercoledì detto delle “Ceneri” (mercoledì 17 febbraio 2010), nessuno si sarebbe presentato con il pericolo che anche questa semplice ma significativa tradizione, come tante altre, sarebbe andata nel dimenticatoio, come sovente volte accade in questo paese.

Fortunatamente la richiesta è stata accolta (a Scarperia o a Vicchio, a Palazzuolo o a Marradi, non sarebbe mai accaduto questo contenzioso), con grande soddisfazione di tutti coloro che si sono sempre impegnati in prima persona prendendo il testimone da quei simpatici e caratteristici personaggi borghigiani (“pintone”, "pierè”, “ruzzolo”, “marmarica”, “maschero”, “manate”, “scalabrino”, “pipino”, “ganga”, “diavolino”, ”stroncaditi”, “palettate”, “arcino”, “visone”, “avvocatino”, “gigione”, ”caprino”, ”bischerino”, "pighero”, “bastiano” e tanti altri ancora), che nel corso dei secoli (basta leggere il Messaggero del Mugello) la mattina prestissimo del mercoledì delle “Ceneri” si ritrovavano a girar la polenta con olio di gomito per fare felici tanta povera gente che andava a mangiare, in tempi di fame e di miseria, una buona porzione di polenta, nel ricordo e in onore di tanti altri borghigiani, che nel 1799 nella loro sacrosanta guerra di “liberazione” scacciarono la soldataglia francese, invasori della Toscana e del Mugello.

 

Un ulteriore ricordo; nella seconda metà dell’800 (1883), l’allora sindaco Cav. Giuseppe Jandelli decise di spostare la polentata delle “Ceneri” nell’allora piazza dei Fossi dove c’erano le Logge dei Marroni (attuale piazzale Curtatone e Montanara). I polentai non intesero a sordo, si ribellarono al Municipio perché dicevano che la polenta la volevano sfornare nel luogo dove la vollero i loro avi dopo la battaglia contro i francesi.

E così fu; il Sindaco Jandelli  dovette cedere. Questa manifestazione di costume, com’è noto, cinque anni orsono fu spostata al martedì “grasso” insieme al mercato settimanale, seppellendo la secolare Fiera nel giorno delle Ceneri, ma non per colpa del pievano, come qualcuno ha insinuato o malignato per nascondere colpe altrui (don Corti disse semplicemente che un credente il mercoledì delle Ceneri non deve mangiare carne, tutto quà), ma ad onor del vero (la verità non va mai nascosta), questo cambiamento fu voluto dall’amministrazione comunale per accontentare tre ambulanti i quali il mercoledì erano impegnati in altro mercato settimanale.

I vecchi borghigiani avrebbero detto: "se un vù venite e vù mandate i panni!”. E i polentai con senso della storia hanno semplicemente detto che la tradizione, anche se davanti abbiamo “tre gatti” va rispettata. E così è stato. I “tre gatti” si sono moltiplicati in centinaia e centinaia nella piazza Garibaldi sotto l’effige della “Madonnina del Soccorso” emblema della ribellione contro gli invasori stranieri, e circa ottocento porzioni (800!) sono state sfornate e  distribuite al popolo presente ed ai tanti bambini delle scuole elementari e materne, accompagnati dai loro maestri.

Una presenza questa innocente, bella, gradevole, simpatica, pulita, genuina e sincera che ha rincuorato i polentai e rispettato una vecchia e semplice tradizione paesana. Per non disperdere memoria i polentai erano Alessio Barletti, Leonardo Banchi, Rolando Naldi, Maria Guasti Miniati, Giovanni Miniati, Bruno Miniati, Enzo Bonini, Anna Bordati Cantini, Antonio Cantini, Francesca Viviani Graziani, Stefano Guidotti, Marco Santelli, Paola Gigli e Simona Jandelli. Bravi con i nostri complimenti ma più che altro con i nostri ringraziamenti.
(A.G.)

Foto 1 (in alto):  Viene sfornata una bella polenta calda; da sinistra Enzo Bonini, Giovanni Miniati, Bruno Miniati, Alessio Barletti.


Foto 2 (qui sopra): Alessio Barletti mette in evidenza un articolo del “Messaggero del Mugello” di centoundici anni orsono, (mercoledi 21 febbraio 1899), che descrive la tradizionale “Polentata delle Ceneri” in piazza Garibaldi.


Foto 3 (qui sopra): Borghigiani alle prese con la loro razione di polenta; da sinistra Rodolfo Saturni, Marta Aiazzi, Massimo Squarcini e Michele Parigi.


Foto 4 (qui sopra): Bambini delle Elementari  si gustano nella seduta attigua alla Pieve la loro porzione di polenta.


Foto 5 (qui sopra): Antonio Rinaldelli con la sua porzione di polenta. Suo babbo Pietro detto “scalabrino” è stato per tanti anni uno dei più attivi polentai.
(Foto cronaca di Aldo Giovannini)

 

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