6 APR 2025
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Arno a Sieci, Consorzio: nostro intervento verso il completamento

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Pescaia a Sieci ore 10.00, Novembre 2019 Pescaia a Sieci ore 10.00, Novembre 2019 © Lettore
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Dopo le piene di novembre e dicembre 2019 nel tratto dell'Arno delle Sieci chiamato 'Fondacci' si è visto necessario da parte del Consorzio di bonifica la mobilitazione di accumuli di sedimenti in alveo e rimodellameno delle sponde

"Le ondate di piena - spiega il Consorzio - rappresentano anche per l’Arno occasione di mobilitazione e deposito di grandi quantità di sassi, terra e sabbie che passato il maltempo rimangono poi in grandi banchi accumulati in alveo o lungo le sponde, nelle zone di minore velocità della corrente, come a valle delle traverse. Si tratta di un fenomeno del tutto ordinario per un corso d’acqua grande o piccolo che sia, legato alla naturale fisiologia fluviale e che se lasciato a sé stesso tenderebbe a donare al tracciato delle acque un aspetto sempre più meandriforme.

"Una condizione che seppur ambientalmente ottimale e addirittura auspicabile nei corsi d’acqua in ambienti non antropizzati - continua il Consorzio - non è certo compatibile con il tratto di Arno appena a monte della città di Firenze, a Sieci, dove, specie in sponda destra sono presenti abitazioni e importanti infrastrutture stradali e ferroviarie che meritano tutela ed attenzione."

Seppur dal punto di vista della sicurezza idraulica, infatti, questi depositi appena a valle della grande briglia non costituiscano impedimento al regolare deflusso delle acque il Consorzio ha deciso, insieme al Genio Civile Valdarno Superiore, di operare un loro alleggerimento con rimoventazione in corrente o rimodellazione di entrambe le sponde.

Queste le dichiarazioni del Presidente del Consorzio Marco Bottino:

“Abbiamo scelto di operare solo con una movimentazione perché è ormai comunemente condiviso dalla comunità tecnico-scientifica che il dragaggio e l’asportazione dei materiali dall’alveo, oltre che essere assai oneroso porta un vantaggio solo momentaneo ed effimero in termini di maggiore capacità della sezione fluviale ed è particolarmente dannoso dal punto di vista ambientale sia sul posto in cui si interviene che per tutto lo sviluppo del fiume a valle, fino al mare e alle spiagge che rischiano di perdere un prezioso apporto di materiale fondamentale per il loro mantenimento, tanto che ormai da anni è di fatto vietato dalle normative in materia fluviale”.

Nuovo look dunque per l’Arno a Le Sieci, dove a questo punto si attende la ricrescita del manto erboso per poter operare poi in estate i consueti passaggi di manutenzione mediante sfalcio delle sponde appena risagomate con maggiore efficacia ed efficienza.

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