
Tre giorni dal discorso in cui Conte annunciava con il DPCM 26 Aprile 2020 le misure che daranno il via il 4 maggio prossimo alla tanto attesa FASE 2. Non poche le polemiche ed i dubbi che si sono scaturiti a seguito dell'elencazione di tali norme, non esente la Valdisieve. Stefano Da Ros, titolare della paninoteca Sunset a Pontassieve, ha dato sfogo a tutti i suoi dubbi e perplessità al riguardo sul proprio profilo Facebook con un post-lettera indirizzato allo stesso Premier Conte che è stato segnalato al nostro giornale e che vi riportiamo di seguente:
"Signor Presidente del Consiglio,
le sta scrivendo una delle tante Partite IVA di commercianti di questo Paese che vi mantengono a forza di pagare tasse.
Sì, abbiamo capito lo stato di emergenza che sta interessando il nostro Paese, uno dei migliori Paesi al mondo che può vantarsi di avere il privilegio di avere tutto ciò che gli altri Paesi ci invidiano come il cibo, il mare, i monumenti, ecc...
In questa situazione di emergenza causa covid-19, che nessuno saprà mai la verità, tutti i cittadini si stanno adattando alla situazione attuale (chi più, chi meno riferito al comparto politico che ci sta prendendo in giro). I dipendenti sono ancora in attesa di percepire i soldi della cassa integrazione per il mese di marzo (ps. oggi è il 26 aprile), per le Partite IVA il Governo ha fatto un'elemosina di 600 euro per il mese di Marzo e alcuni non hanno visto un euro nemmeno col binocolo. Per Aprile si parla di 700/800 euro (dice aumentiamo 100 euro almeno stanno zitti).
Adesso parlo a nome di tanti ristoratori. Chi gestisce una attività ha spese fisse e spese variabili ma se VOI ci obbligate a riaprire ancora non si sa quando e con tassative restrizioni (qualcuno potrà dire giuste tanto parlano con il culo degli altri, di noi che lavoriamo 18 ore al giorno per una miseria di 600 euro di "Bonus", come dite VOI). Iniziamo a fare un calcolo: Pannelli di Plexiglas, termometro ad infrarossi (perché io invece di spillare una birra devo misurare la febbre al cliente), grembiule monouso, guanti mascherina, nastro divisorio per entrata e uscita, gel disinfettante, sanificazione, distanza di 2 metri tra i commensali, addirittura si parla di non usare i condizionatori almeno di Agosto mentre mangi la pizza (se non entri con guanti e mascherina) ti abbronzi e sudi come un cane ( Io personalmente la mangio a casa mia col condizionatore acceso e senza guanti e mascherina ). Allora abbiamo già perso un 50% della clientela, mentre un terzo del restante lo perdiamo perché dobbiamo ridurre gli spazi per i commensali. Ma la bolletta della luce, del gas, dell'acqua, l'affitto.... perché non si paga un terzo allora. Hai difficoltà economiche devi prendere un prestito alle VOSTRE CONDIZIONI.
Tutto questo per farLE una domanda: LEI e la SUA task Force state pensando agli Italiani che stanno sputando sangue per fare tutti i sacrifici che VOI avete richiesto? Poi quando migliaia e migliaia di persone resteranno a zampe all'aria le avrete tutte sulla coscienza. Caro Presidente del Consiglio, le Partite IVA e gli Italiani stanno cominciando ad arrabbiarsi".
Stella Artini
Quale coscienza?
Giada
Lo sfogo di coloro a cui è stata tolta anche la dignità, la possibilità di guadagnarsi da vivere con l'onesto lavoro, è doloroso e comprensibile. Il problema vero sta nel fatto che, per quanto la rabbia e l'angoscia siano comprensibili, non è possibile immaginare una strada alternativa seriamente percorribile. Temo che dovremo adattarci ad una idea di ristorazione completamente nuova. Per lunghi mesi ancora non potremo mangiare in una saletta chiusa, a contatto stretto con altre persone. L'idea stessa di ristorazione implica la condivisione dello spazio e del tempo dedicato allo svago con gli altri, siano essi amici, parenti o perfetti sconosciuti. Temo che i ristoratori dovranno abituarsi all'idea di vendere il cibo da asporto ancora per molto tempo.
Flavioo
È il nuovo modo di fare la guerra Ci hanno abituato ai politici corrotti E ci hanno fatto diventare noi i colpevoli del virus
Cipana Condori
Uno sfogo inutile ,che non serve a niente di concreto