
In attesa dei risultati finali delle votazioni tra gli iscritti del Pd (per il Mugello), Ok!Mugello parla con Pietro Modi, segretario locale di partito a Scarperia e San Piero. E proprio dal comune guidato da Federico Ignesti (dove Matteo Renzi, tra gli iscritti, ha vinto) parte la sua analisi. Con 78 votanti su 90 iscritti, Renzi vince, Orlando non sfonda ed Emiliano prende 0 voti. Un risultato importante? «Un risultato chiaro sull'inclinazione degli iscritti al circolo PD Scarperia e San Piero. Anche se ci sono provenienze politiche e sensibilità diverse, sosteniamo a larga maggioranza la candidatura di Matteo Renzi. Però a Scarperia e San Piero, tra i nostri elettori e simpatizzanti, ci sono anche persone che guardano con favore alla candidatura di Orlando e che parteciperanno alle primarie. Se la candidatura del ministro della giustizia riuscirà a riavvicinare al partito persone che negli ultimi anni non hanno ripreso la tessera, non può che farmi piacere». Anche nel Mugello, per ora, si conferma la leadership dell’ex premier. Come del resto indica il trend italiano. Renzi può davvero tornare, ripartendo dal partito, a un ruolo di primo piano nella politica, nonostante la sconfitta del 4 dicembre? «Matteo Renzi è un leader della sinistra moderna, autorevole e consapevole che l'Unione Europea è l'orizzonte politico di riferimento per promuovere lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il referendum del 4 dicembre era un'occasione eccezionale per modernizzare il nostro sistema istituzionale; inevitabilmente è stata anche un'occasione per gli avversari politici di Renzi, che l'hanno sfruttata per infliggergli un duro colpo. Il riformismo ha subito una battuta d'arresto, e i problemi sono rimasti sul tavolo. Renzi ha tuttora un ruolo centrale nella politica italiana ed ha ancora un alto tasso di gradimento. Se, come spero, sarà ancora il segretario del PD, mi auguro ci siano dei miglioramenti nell'organizzazione e nel funzionamento del partito: la discussione e le diverse tradizioni politiche interne al PD sono una ricchezza, che però poi deve tradursi in decisioni da sostenere tutti insieme. E su questo punto la minoranza PD degli ultimi anni ha delle pesanti responsabilità. E poi la qualità degli argomenti; se ci areniamo nella discussione sui costi della politica, hanno già vinto i 5 stelle». E per le votazioni ai gazebo, il 30 aprile, ti aspetti sorprese? Questa procedura aperta di selezione del candidato la consideri un elemento di distinguo tra il Pd e le altre forze politiche? «Le primarie sono senza dubbio un elemento distintivo e qualificante del Partito democratico. E io condivido il principio per cui il leader di un partito di centrosinistra a vocazione maggioritaria sia scelto con un metodo aperto anche a chi non è iscritto. È un metodo per avere una legittimazione popolare in un contesto nazionale in cui le forme di partecipazione alla politica sono fortemente cambiate rispetto al passato. Sul risultato delle primarie non voglio fare previsioni, mi auguro solo che siano un'altra bella occasione per riavvicinare le persone alla politica».
Gianfranco
Verso il precipizio ma con ottimismo!
LUIGI
che palle..con questo PD!! Ma esiste solamente questo partito nel Mugello?