
Una bella e significativa pagina culturale quella vissuta domenica scorsa 27 luglio 2014 al Circolo “La Terrazza” di Ronta di Mugello per l’attesa conferenza sul grande filosofo, poeta e scrittore Filippo Pananti (Ronta 19 marzo 1766 – Firenze 14 settembre 1837), organizzata dal consiglio parrocchiale con in testa il suo parroco don Nicolò Santamarina e dai suoi solerti collaboratori (l’amico e neo consigliere comunale Patrizio Baggiani in primis), inserito in un programma di eventi e di manifestazioni che hanno ultimamente caratterizzato Ronta e proseguiranno su questa strada, anche in un prossimo futuro, e che porteremo a conoscenza. Ronta dicevamo era curiosa nel venire a conoscenza di fatti, episodi, storia, vita vissuta di uno dei suoi più illustri figli, quel Filippo Pananti che dava del “tu” a Napoleone Bonaparte e che nacque in quel di Ronta da una delle più illustre famiglie notabili del luogo, imparentata addirittura con il grande medico e scienziato Angelo Gatti anch’esso straordinario personaggio indigeno unitamente a diversi altri (vedi Giovan Battista Stefaneschi, Gaetano Magnani eroe della prima guerra mondiale, lo scrittore Luigi Andreani, etc,etc) e per raffigurare la figura - scusate il gioco di parole - del nostro Filippo, non poteva non essere che un suo lontano discendente, Pier Tommaso Messeri, che in questi ultimi anni ha davvero studiato in profondità l’uomo, grazie anche ai preziosi archivi custoditi della famiglia Magnani (la nonna materna di Messeri è appunto una Magnani), laureatosi proprio in questi ultimi giorni, con 110 e Lode, all’Università di Firenze, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione Sagas, nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche - Archivio della Famiglia Magnani di Ronta - Inventario dall’Anno 1780 all’Anno 1942). Abbiamo sul nostro tavolo questa tesi: magnifica! Tornando alla conferenza a “La Terrazza” di Ronta, un folto, attento e qualificato pubblico, dopo la presentazione dell’oratore da parte del parroco don Nicolò Santamarina e di Patrizio Baggiani, ha seguito con particolare attenzione, anche se in maniera succinta ma profonda, la relazione di Pier Tommaso Messeri, quella che è stata la vita avventurosa del loro compaesano, i suoi scritti, i suoi poemi, le sue grandi amicizie (vedi Napoleone Bonaparte, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, etc,etc), i suoi viaggi in terre lontane (interessantissime le sue osservazioni nel libro del 1817 – noi possediamo l’originale – “Sulle Coste di Barberia”), così com’è di una straordinaria valenza il manoscritto di Filippo Pananti dove sono riportate le lettere che scriveva alla famiglia fra ‘700 e ‘800. Un volume a dir prezioso è poco. Ci sarebbero ancora tante cose da scrivere su questa conferenza, ma l’essere entrati nell’io del Pananti, è stata per la gente del luogo, che l’ha seguita in silenzio tombale, una incredibile apertura culturale, di storia vissuta. E’stato chiesto a Messeri se nel tempo può ricordare e far rivivere anche altri grandi personaggi rontesi sopracitati (Gatti, Stefaneschi, Magnani, Andreani, etc,etc,), entrati anch’essi nella storia; non ha detto di no e quando questo avverrà, sarà senza ombra di dubbio per Ronta in particolare e per il Mugello in generale, una bella e significativa pagina culturale. Dopo la conferenza, a parte un signorile buffet preparato dalle donne rontesi, Messeri si è detto dispiaciuto, poiché alcuni scrittori lo dicono nativo di Scarperia e/o a Firenze in date differenti, e non ha potuto visionare e vedere con i propri occhi l’atto di battesimo di Filippo Pananti redatto nel registro della Pieve di San Giovanni Maggiore Ma nel contesto di questo articolo recensivo vogliamo fare all’amico Pier Tommaso una sorpresa, che siamo certi gradirà, così coloro che hanno scritto che il Pananti era nato a Scarperia e/o a Firenze, dovranno ricredersi. Ma c’è una nota, una sorpresa in più nell’atto di nascita di Filippo Pananti. Ponendo bene gli occhi sull’atto settecentesco della Pieve di San Giovanni Maggiore, si legge che era nato alle I della notte del dì andante e battezzato il suddetto giorno (la scrittura completa è in didascalia sotto il documento). Allora vuol dire che non era nato il 19 marzo ma alle ore una del 20. Quisquiglie ci mancherebbe, anche se varie lapidi, varie biografiche, molteplici libri e quant’altro dovranno cambiar data se uno volesse esser pignolo. Ma va bene così! Un’ora va e viene!! A sinistra Pier Tommaso Messeri presenta antichi documenti Il poeta Filippo Pananti ( 1766 - 1837) L’Atto di Battesimo di Filippo Pananti. Si legge:”- I Battezzati della Pieve di San Giovanni Maggiore, dal 1750 al 1850. Popolo di Pulicciano; a di’ 20 marzo 1766. Filippo del Sig.re Giuseppe del Sig. Dottore Lorenzo Pananti e della Sig.ra Caterina Angela del Sig. Filippo Gatti, nacque alle ore una della notte del dì andante e battezzato il suddetto giorno. Compare il Sig. Filippo Gatti –“. ( Foto A.Giovannini – Archivio della Pieve di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo)
teresa
ero presente alla conferenza. Bravissimo il relatore Messeri, altrettanto bravo per mettere la ciliegina sulla torta il sig. Giovannini. Accattivante il servizio giornalistico del sig. Paolo Marini sul Galletto.
marcello
lo posso dire, grande aldo, grande.
ALDO GIOVANNINI
grazie signor Carlo, ma non allarghi troppo, la mia solamente una passione per la storia della mia terra.Tante cordialit,Aldo Giovannini
CARLO
ecco, il signor Giovannini, avrei visto assessore alla cultura. Chi avrebbe scoperto l'arcano della nascita del Pananti?