17 APR 2025
OK!Valdisieve

Sagre Selvagge? Biagioni rilancia: 'Aumentate spaventosamente, e nessuno applica la legge regionale'

  • 1638
Sagre Selvagge? Biagioni rilancia: 'Aumentate spaventosamente, e nessuno applica la legge regionale' Sagre Selvagge? Biagioni rilancia: 'Aumentate spaventosamente, e nessuno applica la legge regionale' © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Il Mugellano Massimo Biagioni, di Confesercenti Toscana, scrive:  "Vorrei ricordare a un po'di amici un post del 1 agosto 2013. In Comune c'era Giovanni Bettarini, per dire. E cercavamo di avere una visione un po' più generale. da allora il volume è aumentato spaventosamente tanto che la Regione ha fatto un Legge regionale per normare questa vergogna, che però i sindaci non applicano. Non sono arrivato ora, quindi. Leggetela la Legge sul Commercio, Stefano Ciuoffo e Gianni Anselmi hanno fatto un bel lavoro.E lo stanno affinando. Vi giuro non pensano a Borgo!!!" E poi rilancia il post, ancora molto attuale:

Stop alle sagre selvagge - No alla concorrenza sleale Si solo alle vere sagre che valorizzano i prodotti tipici In Toscana abbiamo rilevato oltre 1500 eventi che si auto-definiscono sagre e/o feste locali, che complessivamente coprono oltre 7.500 giornate nella stragrande maggioranza da Pasqua ai primi giorni di Novembre. Provincia n. sagre n. giornate Siena 191 1013 Arezzo 300 1800 Pistoia 112 600 Pisa 50 220 Lucca 100 430 Massa C. 43 178 Grosseto 210 1100 Livorno 369 1302 Firenze 207 659 Ciascuno degli oltre 1500 eventi si propone al pubblico con attività di somministrazione di alimenti e bevande. E’ plausibile ipotizzare che ciascuno di essi  eroghi almeno 200 pasti per ciascuna giornata di svolgimento (si tratta di un valore certamente sottostimato), producendo così almeno 1.500.000 coperti, per un giro di affari stimabile in almeno 30 milioni di euro (20 euro medi a coperto). E’ necessario porre fine all'abuso in atto, che complessivamente squalifica l’offerta enogastronomica, banalizzandola e finisce per operare concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori del settore della somministrazione e della ristorazione, regolarmente autorizzati ed attività durante l’intero arco dell’anno. E’ necessaria una politica che individui e valorizzi gli eventi di valore, organizzati allo scopo di promuovere e valorizzare prodotti locali di qualità, distinguendo gli stessi dalla miriade di iniziative che molto spesso celano azioni speculative. A tale scopo proponiamo: 1) vanno definite sagre solo ed esclusivamente le iniziative che davvero valorizzano produzioni locali di qualità, collegate alla stagionalità degli stessi ed al territorio di produzione; 2) va garantito ad ogni costo il rispetto delle norme igienico-sanitarie, che devono uniformarsi a quelle vigenti per gli esercizi di somministrazione, a tutela della salute dei consumatori e della concorrenza; 3) le amministrazioni locali devono rispettare le previsioni del Codice del Commercio, che prevede l’obbligo della programmazione di tali eventi, anche allo scopo di meglio promuoverli; 4) la durata degli eventi non può essere prevista per oltre nove giornate consecutive ed in un determinato ambito territoriale, si deve prevedere un tetto massimo di giornate oltre il quale non sia possibile programmare manifestazioni del genere; 5) i menù delle attività di somministrazione devono essere specificamente riferiti ai prodotti locali da promuovere e non possono proporre più di 10 piatti; 6) sono indispensabili norme per garantire la trasparenza dei soggetti organizzatori e della destinazione dei ricavi, che riteniamo, tendenzialmente dovrebbero essere impiegati per iniziative di promozione del territorio e dei prodotti medesimi; 7) è necessario garantire l’integrazione degli imprenditori commerciali e della ristorazione nelle iniziative, allo scopo di meglio promuovere le stesse e rafforzare il tessuto socio-economico del territorio.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a