7 APR 2025
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San Piero a Sieve, il Mugello e la storia della Madonna del Conforto

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Le effigi della Madonna del Conforto Le effigi della Madonna del Conforto © Aldo Giovannini
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Ieri (martedì  15 Febbraio 2022), riprendendo una pratica interrotta per la pandemia, è stata celebrata a S. Piero a Sieve la ricorrenza della Madonna del Conforto.

Per questo motivo, alle ore 11, quasi in concomitanza con la cerimonia che si teneva nella Cattedrale di Arezzo, un gruppo di fedeli insieme al Pievano Don Daniele Centorbi si è ritrovato presso la Colonna dove è praticamente incastonata la venerata immagine della Vergine, per un sentito momento di preghiera per il paese e per la fine della pandemia.

Prima della preghiera sono stati brevemente ricordati gli eventi che hanno dato origine alla Colonna: la rivoluzione francese e l’albero della libertà, la cacciata dei soldati francesi ad opera dei Viva Maria giunti da Arezzo, la sacra immagine lasciata nella Colonna a S. Piero a Sieve.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione e con la proposta di ritrovarsi nuovamente presso la Colonna nel mese di maggio per la recita del S. Rosario.

Da notare che tra i presenti c’era una coppia di Arezzo che ha ricordato a tutti come l’immagine della Madonna del Conforto sia venerata ad Arezzo per un miracolo avvenuto in quella città il 15 Febbraio del 1796. Vogliamo allungare questa breve recensione storico-religiosa, ricordando che l’immagine della “Madonnina del Conforto” che si venera appunto da secoli nella Cattedrale carolingia di  Arezzo, che fu l’emblema della rivoluzione delle popolazioni chiamati i Viva Maria, come gli  aretini, casentinesi, valdarnesi, della Valdisieve ed infine del Mugello, contro gli invasori francesi, fu lasciata per ricordo di quegli straordinari eventi (anche quella  fu una guerra di liberazione) in alcuni paesi.

Nel Mugello ecco  la Madonnina del Conforto  in  piazza Garibaldi, a San Piero a Sieve  nella centrale piazza Colonna, come sopra descritto, a Barberino di Mugello  nell’antico corso Corsini e  si dice il caso anche  sotto il porticato di un antico podere detto “Ontaneta”  a San Cresci in Valcava.  Sono passati tre secoli, ma le testimonianze sono rimaste ancora silenziose, nei luoghi dove i mugellani lottarono e morirono per la loro libertà. 

 

 

Foto allegata : La quadrimonia delle quattro effigi nel Mugello.

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