
Al convegno sulla Riforma della normativa funeraria, organizzato il 19 febbraio dalla Federazione del comparto funerario italiano (Federcofit), Stefania Saccardi, Assessore regionale alla sanità, si è espressa a favore all’attuale proposta in discussione alla Camera, il ddl Gasparini, riguardo la riforma dei servizi funerari. Anche in Toscana, però, si metterà mano alla normativa regionale. L’incontro, a cui sono state invitate le aziende del settore, le istituzioni e tutti i Comuni e le direzioni sanitarie degli ospedali della Toscana, è stato l’occasione per fare il punto della situazione dei servizi funebri. Sia in Parlamento che in Regione, quindi, si sta discutendo un cambiamento in merito. E un cambiamento da molti ritenuto necessario. «Da 20 anni manca, in Italia, una legge sui servizi funebri – ha affermato la Saccardi - In assenza di una normativa generale che definisca le attività, rischiamo il far west in un settore quanto mai delicato per la vita delle persone. Non possiamo permettercelo in questo campo, con il proliferare di aziende e la corsa al ribasso dei prezzi. Come istituzioni non possiamo consentire che qualcuno si approfitti delle persone in un momento di difficoltà e fragilità quale quello del lutto». L’obbiettivo sarebbe quello di regolarizzare l’intero settore. Fondamentali appaiono allora i requisiti per le singole aziende: perché se un’attività non è sorretta dai numeri e non rientra nei parametri, non potrà offrire la qualità del servizio richiesto. «In Toscana – ha aggiunto l’Assessore – abbiamo una rete di volontariato sociale che da secoli gestisce anche cimiteri; questo apre un dibattito, ma sono certa che sarà possibile trovare un punto d’incontro. Mentre deve restare l’incompatibilità con queste attività e la gestione di luoghi di cura e servizi di soccorso». Sulla stessa linea anche l’assessore alla Sanità del Comune di Firenze, Sara Funaro, e il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani. Il Presidente nazionale di Federcofit, Cristian Vergani, ha spiegato il senso del ddl Gasparini, nato per intervenire sul settore e prevenire altre proposte giudicate inadeguate.«Servono requisiti per le imprese, programmazione territoriale da parte dei Comuni e un regime di autorizzazioni all’attività. In questo modo potremo creare un sistema, dall’agenzia, all’impresa, ai grandi centri servizi, dove chiunque potrà competere al pari degli altri. Non chiediamo a nessuno di chiudere, ma solo di adeguarsi ». Mentre il Presidente regionale di Federcofit, Katia Catassi, dichiara: «La situazione toscana non è critica come in altre regioni: ma proprio per evitare le brutte e tristi vicende avvenute altrove, è necessario poter garantire la professionalità degli operatori e la chiarezza delle regole, inserendo requisiti precisi per le aziende, sia per le dotazioni che per il personale; e puntando l’attenzione sulla formazione professionale e il rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro». Norme più stringenti, dunque. Nell’ottica di tutelare i cittadini in un momento difficile della propria vita familiare; e nello stesso tempo limitare la concorrenza selvaggia tra le molte imprese funebri, spesso non a regola: e quindi non del tutto affidabili.