Treni, aumentano biglietti e abbonamenti © n.c.
La giunta regionale della Toscana ha approvato una delibera che aumenterà, da gennaio, i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti per i treni: l’aumento stimato è del 3%. A fronte della decisione ci sarebbe la necessità di non perdere 25 milioni del fondo nazionale e quindi correre il rischio, successivamente, di dover tagliare servizi, oppure operare con ritocchi di maggiore portata sulle tariffe correnti. “La legge nazionale che regola la ripartizione tra le Regioni del Fondo nazionale dei trasporti impone, infatti, la tenuta di un rapporto ben preciso tra ricavi e costi, ovvero da una parte i biglietti e gli abbonamenti venduti e dall'altra i soldi spesi per far viaggiare i treni" - spiega l'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – “Se il rapporto salta, salta anche il premio che il governo ha destinato a chi razionalizza e rende più efficienti i servizi: un tesoretto non irrilevante, che per la Toscana vale complessivamente 42 milioni, e che si sarebbe potuto ridurre di almeno 25. E con 25 milioni in meno il ritocco ai biglietti, per mantenere le corse oggi garantite, sarebbe appunto dovuto essere molto più grande". Era dal 2012 che i costi per i biglietti ferroviari non subivano (per eccesso) un ridimensionamento non programmato. A far venire meno negli ultimi anni l’equilibrio tra spesa effettiva e ricavo è stata la riapertura di alcune linee come la Cecina-Saline o la Siena-Grosseto: che per ora hanno fatto lievitare i costi senza determinare un surplus di bilancio. Dunque: + 3% per gli abbonamenti, + 3,46% per i biglietti. Sugli abbonamenti dei pendolari ordinari, però, il ritocco sarà più lieve e contenuto: + 1,89% medio per quelli in fascia agevolata Isee - già scontati del 20% in assoluto – e + 1,96% per tutti gli altri. Nel concreto, invece: un biglietto da 50 fino a 60 chilometri passerà da 5,9 a 6,1 euro (20 centesimi in più); un abbonamento mensile per la stessa distanza costerà da gennaio 83 euro contro gli attuali 81,5 (1,5 euro in più).
