
Una storia da raccontare. La storia che ci invia una lettrice:
"E' passato un mese dal fuoco che ha distrutto 5 ettari di terreno e bosco sopra Sant'Agata.
Io vivo in una delle tre case a Montaccianico che erano minacciate spaventosamente dalle fiamme. Sono la scultrice con i grandi "galletti di ferro" nel giardino lungo la strada che salutano la gente con uno sguardo un pò buffo.
Passo ogni giorno alla terra bruciata, agli alberi e arbusti neri che formano disegni assurdi nell'aria. E' come una ferita nel mezzo della campagna verde del Mugello. Però ora, dopo la prima pioggia, l'erba ricresce già - la natura vince sempre...
Ho ancora nelle orecchie il suono speciale del fuoco che si mangiava con gusto tutto intorno a se. Invece quando prendo in mano il violino, ci penso alla fuga in macchina per scappare dal fuoco, - solo con il violino, il passaporto e miei tre gatti nel porta bagaglio. - Per le mie sculture non avevo paura, loro sono nate coll'aiuto della saldatrice e non temono il caldo. (Se mai gli avrei dovuto dipingere un nuovo vestito!).
Penso ancora spesso a tutti che hanno aiutato a spegnere il fuoco: i Vigili del Fuoco, i ragazzi della VAB (Volontari Antiincendio Boschivo), gli elicotteri che hanno buttato l'acqua da sopra - e tanti altri.
Alla fine dei due giorni che hanno lavorato da noi si vedeva che erano stanchi - ma anche contenti che il lavoro era finito con successo. Ci siamo salutati e loro sono andati via sui loro mezzi, passando tra le mie sculture e lasciando in aria una nube di energia felice e scherzoso. - No, non ho fatto una foto della loro partenza, ma ne ho fatto un disegno e lo dedico qui a loro:
Grazie di cuore, ci avete salvato le case! Cosi un evento che poteva finire in un desastro è diventato una storia da raccontare...
(Scritto da: Fritzi Metzger)