
14 agosto 2021 - I Carabinieri Forestali di Borgo San Lorenzo (FI), allertati dalla Centrale Operativa CC di Borgo San Lorenzo (FI), si sono recati nella frazione Padule nel Comune di Vicchio per verificare una segnalazione di abbruciamento di rifiuti all’interno di un cantiere edile. I militari giunti sul posto, hanno constatato infatti che all’interno di un cantiere edile, era presente un focolaio in cui stavano finendo di ardere rifiuti derivanti dall’attività edile.E un dipendente della ditta esecutrice di lavori edili sulla proprietà di un privato, ha così proceduto prontamente allo spegnimento del focolaio.
I fumi risultanti dall’abbruciamento erano di odore acre, tipico della combustione di plastiche. Il sito in cui era stato acceso il focolaio era stato appositamente predisposto e si notavano resti di frammenti di materiale plastico e di cartone. All’interno dell’area di cantiere recintata, si individuava anche un punto di abbruciamento dove in passato presumibilmente erano stato bruciati dei pancali in legno.
Dalle informazioni assunte dai militari, pare che la persona fosse intenta a bruciare rifiuti fin dalla mattina presto. L'uomo è stato dunque denunciato per smaltimento mediante combustione di rifiuti speciali abbandonati sul suolo, in violazione del Testo Unico Ambientale.
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L’introduzione nel 2014 del reato di “combustione illecita di rifiuti”, inserito come art. 256 bis nel Codice dell’Ambiente (D.lgs 152 del 2006), aveva lo scopo di porre un argine al drammatico fenomeno dei roghi di rifiuti, e affrontare l’incresciosa situazione di degrado ambientale e sanitario che affligge quella porzione di territorio nazionale ormai tristemente nota con l’appellativo di ‘Terra dei fuochi’.
I Carabinieri Forestali hanno riscontrato che dare fuoco ai rifiuti abbandonati è una condotta criminosa che, se pur non ancora a livelli di emergenza sociale, è aumentata negli ultimi anni anche in Toscana. Tale prassi desta preoccupazione nella misura in cui diventa una modalità di smaltimento di rifiuti non solo da parte di privati incauti o sprovveduti ma anche di ditte che trattano ingenti quantitativi di materiali, pericolosi e non, considerati gli effetti nocivi a breve e lungo termine sull’ambiente.