22 MAR 2025
OK!Valdisieve

Bella giornata patriottica a Casaglia con gli Alpini

  • 3
  • 206
Bella giornata patriottica a Casaglia con gli Alpini Bella giornata patriottica a Casaglia con gli Alpini © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Figuriamoci se il caldo torrido ha frenato gli Alpini! Quando mai! Erano in molti a Casaglia piccola, alpestre e ultima frazione di Borgo San Lorenzo sui contrafforti appenninici, con i loro familiari, in occasione della tradizionale festa delle penne nere, ottimamente organizzata dal Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, che si è svolta domenica scorsa (7 agosto 2015). Nonostante alcuni impegni non siamo voluti mancare a questo evento, a questa tradizionale appuntamento, semplice ma di grandi significati sociali, cristiani, umani e non per ultimo patriottici, che gli alpini riescono sempre a trasmettere, così com’è stato per tanti anni in quel di Casaglia, i cui pochi abitanti rimasti, sono ben orgogliosi di mantenere vivi quei valori di italianità vicini al monumento nella piazzetta centrale dove sono scolpiti i nomi dei loro Caduti della Prima Guerra Mondiale e della Seconda e dove 365 giorni l’anno - come ha detto con orgoglio il Capo Gruppo Giuseppe Tronconi ( uno che si chiama Tronconi non può essere che di Casaglia!) - sventola il tricolore. State tranquilli, aggiungiamo noi, che nessuno a Casaglia ha la scarsa intelligenza e l’altrettanta scarsa educazione civica di mettersi a sedere sul monumento mangiando, fumando, bevendo, lasciando una infinità di immondizia come purtroppo accade in diversi luoghi in primis – e ci dispiace tanto dirlo ma è la verità -, come avviene al Monumento di Borgo San Lorenzo. Detto questo senza timori reverenziali per nessuno, la cronaca ci ricorda che dopo l’ammassamento e l’alza bandiera si è svolta all’interno della Chiesa di San Pietro in Vincolis, officiante don Bruno Malavolti con il suo immancabile cappello alpino, parroco di Casaglia e Crespino sul Lamone, la Santa Messa in suffragio di tutti i caduti delle guerre, quindi i gruppi Alpini si sono posizionati intorno al monumento per la cerimonia della deposizione di una corona d’alloro. Presenti fra gli altri il sindaco Paolo Omoboni con la segretaria ed addetta stampa del comune Ilaria Ontanetti, il Maresciallo Capo Santo Balestrieri, comandante la Stazione di Ronta di Mugello con altri militi, il comandante della Polizia Municipale Marco Bambi, il dott. Cesare Caramalli, già alto ufficiale del Corpo Forestale dello Stato, quindi i gagliardetti, i labari e le Bandiere  dei gruppi alpini di Firenze, Marradi, Vicchio di Mugello, Falterona, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Scarperia, Barberino di Mugello, San Piero a Sieve e ovviamente Borgo San Lorenzo, quindi i gruppi romagnoli fra cui Faenza, Brisighella, Tredozio, Casola Val Senio e Castel San Pietro, addirittura una delegazione giunta da Torino ed Asti ed altri gruppi ancora, di cui ci sfugge il nome. Dopo una bella canzone alpina cantata da due penne nere di Marradi e Brisighella scritta dall’eroico Maggiore Bosi di Ravenna (inedita), il Capo Gruppo degli alpini di Borgo San Lorenzo Giuseppe Tronconi, il delegato Piero Parigi e il sindaco Paolo Omoboni, nei loro applauditissimi interventi hanno avuto delle belle parole nei confronti degli alpini, per tutto quello che hanno fatto, per i loro sacrifici fino alla morte per la libertà e la democrazia della Patria, per i loro alti valori, che devono essere sempre ben saldi nella mente, nel cuore e nelle coscienze. Omoboni poi si è anche un po emozionato quando ha ricordato la sua presenza al raduno nazionale delle Penne Nere ad Asti, in mezzo al Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, poiché ha detto non avrei mai creduto di trovarmi davanti a migliaia e migliaia di alpini da tutta Italia con le loro famiglie, i quali con grande orgoglio patriottico portano avanti la vera essenza di essere italiani. E la prima volta che un sindaco, da 20 anni a questa parte dato che siamo sempre stati presenti, come nella vicina Crespino nel ricordo dei 44 martiri uccisi dai nazisti, ascoltare queste parole, fa un effetto, poiché ricordare il tricolore, cantare l’Inno di Mameli, evocare la parola Patria, erano tutte cose tabù. Le patrie e i colori erano, per tanti poveretti mentalmente, altrove. Dopo un sontuoso “rancio” (presenti oltre 260 persone), è terminata una bella giornata in quel piccolo e grazioso borghetto incastonato fra le montagne che dividono la Toscana dalla Romagna. Arrivederci all’anno prossimo, per commemorare dignitosamente, come ha detto Tronconi, il ventesimo anniversario del ripristino di questo evento. La Santa Messa in suffragio dei caduti all’interno della Chiesa di San Pietro a Casaglia Autorità civili, militari e religiose rendono onore al monumento ai caduti con una corona d’alloro L’intervento del sindaco Paolo Omoboni con a sinistra il Capo Gruppo Giuseppe Tronconi e a destra il consigliere delegato dell’Ana di Firenze Giovanni Parigi. (Foto cronaca A. Giovannini)

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 3
  • cesare

    Bravi alpini, in alto il tricolore. Sempre

    rispondi a cesare
    mer 10 agosto 2016 09:41
  • Giulianoi

    Dove ci sono gli alpini c' la vera Italia. A Borgo ci sono state due feste politiche ultimamente. Non ho sentito mai una volta l'Inno nazionale. Qualcuno pensa ancora al paradiso degli operai

    rispondi a Giulianoi
    mar 9 agosto 2016 02:34
  • Cesare

    Grande Aldo, fra le sue parole c' tanta verit.

    rispondi a Cesare
    mar 9 agosto 2016 10:41