
La scuola che non c'è. Così una nota dell'Udc di Borgo riassume una vicenda che si trascina dal 2008; quando le vecchie elementari di Via Don Minzoni furono chiuse per rischio sismico. Da allora, per sostituire quel plesso, si sono avanzate diverse ipotesi, compreso l'impegno a individuare un'area adatta per una nuova costruzione.
Pubblichiamo in merito il testo della nota dell'Udc:
Da anni si parla dell’esigenza crescente di nuovi spazi per la scuola elementare. Questa esigenza è diventata ancor più forte quando nel 2008 fu improvvisamente chiusa la scuola di via don Minzoni, perché si scoprì che era a rischio sismico.
Già nel 2008 la giunta annunciò che avrebbe individuato l’area per la realizzazione di un nuovo edificio scolastico, non essendo economicamente conveniente una ristrutturazione di quella vecchia. Invece neppure l’area è stata ancora indicata e resa disponibile.
Poco prima delle elezioni il Comune annunciò che avrebbe venduto il vecchio plesso, e con quei soldi avrebbe realizzato la nuova scuola. In fretta e furia mise una cifra in bilancio prevista come ricavato dalla vendita 2 milioni di euro, indicati senza una vera stima.
Sono passati mesi, per quella vecchia non c’è ancora alcun bando di vendita, per quella nuova non c’è la localizzazione, non c’è lo straccio di un progetto; non ci sono i soldi.
Che sta aspettando il comune? Di essere in piena emergenza? Pensa di poter costruire una scuola in quattr’e quattr’otto? Pensa di riuscire a vendere rapidamente il vecchio plesso di via don Minzoni?
Da parte nostra proponiamo che si apra un ampio dibattito sul dove localizzare la scuola, offrendo alla popolazione e alla stessa istituzione scolastica un arco di proposte. Abbiamo infatti fortissimi dubbi sull’ipotesi avanzata dal Comune di costruire la scuola in via Caiani, oltre il Liceo. Alla faccia del pedibus! Tutte le famiglie sarebbero costrette ad utilizzare gli scuolabus o le auto. Una scuola primaria dovrebbe stare in centro. Vanno individuate aree più vicine al centro abitato, e se davvero non ci fossero ci sarebbe da chiedersi che razza di pianificazione urbanistica in questi anni ha fatto il Comune, che avrebbe dovuto prevedere uno spazio per l’edilizia scolastica anziché preoccuparsi di far occupare ogni centimetro di spazio edificabile.
Dubbi abbiamo anche in merito alla vendita della ex-scuola di via don Minzoni. Per ottenere un buon risultato economico, e un’appetibilità per i privati, dovrà essere consentita una vera e propria speculazione edilizia, con indici di fabbricazione alti, e con un risultato sicuramente cattivo per la vivibilità della zona.
L’importante ora è che il Comune si svegli. Che cominci a fare proposte. Che cominci a sottoporle ai cittadini. Perché non vorremmo che dopo aver tanto dormito, si proponessero all’improvviso soluzioni raffazzonate e dannose. Costruire una scuola, per un paese, è uno degli atti più importanti. Va fatto con il massimo impegno e la massima lucidità. Quelli che il Comune di Borgo, su questa vicenda, sta dimostrando purtroppo di non avere.